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Sistema nazionale dell’innovazione


Perché il sistema nazionale di innovazione?
Elemento:
• Sistema: pluralità di componenti (5); intenzione ripetuta e modellata, obiettivi/finalità. Le componenti sono invenzione, ricerca, cambiamento tecnico, apprendimento ed innovazione.
• Nazionale: fattori che agiscono a livello specificatamente nazionale

Altre dimensioni oltre a nazionale?
Regionale o internazionale oppure settoriale. Parlando di modello americano si può dire come già anche solo nel sistema legislativo si parli di Stato centrale e sotto-stati dove si possono apportare politiche interne differenti. Si può parlare di dimensione settoriale come innovazione che acquista fisionomie e attori le cui interazione hanno valore a settore, macro settore, oppure comparti industriali con dinamiche differenziali. Le modalità di innovazione in settori a bassa concentrazione di capitale sono differenti da quelle ad alta intensità di capitali.

Freeman (1987) e il Giappone moderno

La definizione di Chris Freeman è esemplata sul modello storico del Giappone come inseguitore di successo dell’occidente avanzato.
“Rete di istituzioni nel settori pubblico e privato le cui attività e interazione lanciano, importano, modificano e diffondono nuove tecnologie”.

1. Forte ruolo del governo/ politiche pubbliche
2. Attività di ricerca e sviluppo
3. Formazione di capitale umano e come è impiegato
4. Peculiarità nella struttura industriale e relazioni che si sviluppano all’interno del settore.

Non bisogna guardare queste componenti isolatamente ma vederle nella loro relazione.

Giappone nel 1868 ancora allo stato medievale, strutture sociali di stampo feudale, paese chiuso senza scambi con l’estero. L’occidente lo obbligò in seguito ad aprirsi.

Nuovo imperatore  propone la modernizzazione del Giappone, era molto povero, il livello di alfabetizzazione era comunque comparabile a quello europeo. Il Giappone in 30 anni vince 2 guerre contro Cina e Russia, vincitore nella 1° guerra mondiale. Nella seconda metà del ‘900 ebbe l’8% di incremento annuo di crescita.
Si cercano di potenziare le capacità tecnologiche del paese attraverso diverse politiche:


Straordinaria crescita economica: cosa c'è dietro?
Ruolo molto importante del governo che agisce tramite il ministero di crescita ed industria che fa nuove iniziative per l’acquisizione di nuove tecnologie occidentali cercando di adattarle al Giappone, e a promuoverle, migliorarle ed adattarle così da potenziarle.
Politiche adottate: coordina gli investimenti privati, individua quindi i settori in cui concentrare investimenti coordinandolo per evitare fenomeni di sovrainvestimento, offre inizialmente un sostegno diretto con sussidi diretti alle imprese da parte dello stato, poi fa solo incentivazione di tipo fiscale o creditizio, svolge azione importante anche a livello di politiche regionali orientate alla costruzione di infrastrutture e fornimento di energia.

Visione dinamica del vantaggio comparato: il paese investe risolve quindi si sobbarca un costo sociale nel breve termine per avere vantaggi nel lungo termine.
Settori scelti: quelli che hanno il maggiore potenziale di fronte ai mercati internazionali perché pensa all’esportazione.
Il ministero si occupa anche della ricerca scientifica quindi di stringere rapporti con le università e quei centri che si occupano di sviluppo tecnologico in considerazione dei mercati internazionali. C’è in più una grande fiducia, perché il governo seleziona le imprese, se queste perseguono gli obiettivi viene rinnovato l’incentivo se no no, per questo le imprese sono efficienti.

Investimento in ricerca e sviluppo da parte delle imprese: nel tessile che aveva domanda importante, cosi come il settore difesa. Bisogna poi valutare come funzionano i prodotti esteri, questi vanno smontati e si cerca di capire come funzionano, questo non coinvolge solo il settore ricerca e sviluppo ma vengono coinvolte anche altre classi di lavoranti, generando un forte orientamento al miglioramento. Ovviamente il prodotto già creato permette di rilevare dei difetti e cerca di trovarne nei miglioramenti, attenzione alla qualità. Questo è un processo di appropriazione di conoscenza tecnologia.

Capitale umano ed organizzazione: si va a vedere che il numero di laureati in materie tecniche e scientifiche è molto elevato in particolare ingegneria e fisica, si mette anche a confronto con USA. La formazione aziendale è un tratto distintivo della grande impresa giapponese che da sempre ha investito in programmi di formazione.
Gli ingegneri poi nelle imprese non finiscono solo nel ramo ricerca e sviluppo ma anche nel management.
Lo studente giapponese a livello di istruzione secondaria impara di più e meglio a scuola rispetto ad uno studente inglese. Quindi ha un bagaglio formativo più grande.

La struttura del settore industriale: livello di concorrenza presente ma non troppo accentuato, il ministero cerca di contenerla per raggiungere obiettivi di lungo termine, c’è molta collaborazione tra fornitore ed utilizzatore e questo permette un maggiore ritorno sull’investimento.

Lundvall (1992)
Lundvall è come Freeman focalizzato su attori e reciproca interazione.
“Un sistema di innovazione è costituito dagli elementi e relazioni che interagiscono nella produzione, diffusione e utilizzo di conoscenza nuova ed economicamente utile […] elementi e relazioni situati o che hanno luogo all’interno di uno stato nazionale”.

Il fuoco è più chiaramente sulla dimensione nazionale che in Freeman.
Gli elementi che trovano maggiore enfasi sono:


Esempio del Brasile: c’è molto capitale umano ma finisco in forme di ricerca pubblica che hanno poca interazione con le imprese ed il mercato, quindi non c’è dinamismo.

Gli elementi che trovano maggiore enfasi sono:
• Le fonti dell’innovazione: attira attenzione sul ruolo dell’apprendimento di esperienza che è un dato non facilmente rilevabile dalle statistiche, diverso da quello che si ha dalla ricerca  e sviluppo ma che comunque ha un ruolo importante nell’innovazione, parte dall’idea delle routine aziendali come forme di apprendimento ed innovazione
• La natura dell’innovazione: distinzione tra innovazione radicale ed incrementale, fa un forte accento sull’incrementale e sottolinea l’importanza dei flussi tra i vari momenti dell’innovazione come il feedback
• Fonti non di mercato: pone accento sulle relazioni non commerciali tra produttore e utilizzatore, per esempio quelle forme che prescindono dalla transazione e le istruzioni e la cultura riferendosi ad aspetti molto vasti: istituzioni viste come insieme di regole in varie ambiti come politica, società ed economia che possono essere di carattere formale o informale. Cultura per esempio della tolleranza o dell’apertura verso cose nuove. Queste indicazioni hanno un impatto sull’innovazione ma non sono facili d’afferrare.

Nelson (1993)
Nelson è il terzo degli autori che si sono occupati dei sistemi nazionali, ha una visione più ristretta perché secondo lui tutto si divide tra produzione del sapere e produzione della tecnologia.
La sua posizione in questo senso viene dal fatto che secondo lui spesso è la tecnologia a fornire gli strumenti per risolvere problemi.

Competitività internazionale di un paese dipende dai modelli di collaborazione e dagli incentivi degli attori coinvolti nei processi innovativi.

Lo sguardo però è focalizzato sul nesso scienza-tech → ruolo dell’università, la sua governance e le sue relazioni con altri attori.


Tratto da ECONOMIA DELL'INNOVAZIONE di Mattia Fontana
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