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Il rapporto di scambio tra merci secondo la teoria di Adamo Smith

Alcune definizioni per comprendere meglio questo concetto:
PREZZO NOMINALE DI UNA MERCE : quantità di moneta necessaria per ottenere quella merce, il valore è espresso in termini di moneta e indica il valore della merce.
RAPPORTO DI SCAMBIO : modalità attraverso le quali gli scambi avvengono:
- MERCE CONTRO MONETA : ci si rifà al valore nominale
- MERCE CONTRO MERCE : baratto (fase primitiva), quindi è un rapporto tra due quantità di merci considerate equivalenti tra di loro.
EQUIVALENZA DI SCAMBIO:
Px x Qx = Py x Qy
P = prezzo nominale
Q = quantità di due merci diverse tra di loro, però il primo termine deve essere equivalente al valore del secondo.
Quindi le Q non sono qualsiasi, ma opportune al caso, affinché i termini si equivalgano.
II EQUIVALENZA DI SCAMBIO:
Px/Py = Qy/ Qx : questa equivalenza è uguale alla prima!
Px/Py : rapporto di due prezzi nominali, che viene definito prezzo relativo alla merce x rispetto alla merce y
Qy/ Qx : rapporto di scambio
PREZZO RELATIVO : rapporto tra il prezzo unitario di due merci
Il valore di scambio è il rapporto tra due merci con valore analogo.
L’espressione valore ha due significati:
- valore d’uso di una merce, ovvero le ragioni per cui una merce ci interessa.
- Valore di scambio, è una dimensione quantitativa.
Alla base del valore delle merci esiste il concetto di…
VALORE INTRINSECO : il lavoro è il prezzo reale che occorre sostenere per avere la disponibilità delle merci.
Smith facendo riferimento al lavoro, trascura il fatto che il valore si può misurare con la moneta, ma lo fa perché il valore della moneta non è stabile nel tempo, dunque la moneta non può essere usata come unità di misura dei valori. Mentre Smith è convinto che il lavoro, invece, abbia sempre lo stesso valore per il lavoratore.
Il valore delle merci è misurabile attraverso il seguente rapporto:
L1 = Pi / W
LI : LAVORO COMANDATO : questo comando sul lavoro è legato alla possibilità di acquistare una merce sul mercato in base al prezzo nominale del lavoro. Per capire se un prezzo è alto o basso si rapporta al lavoro in unità di tempo.
Pi : prezzo nominale della merce
W : prezzo nominale del lavoro : SALARIO
Sulla base di questo metodo Smith offre una precisazione  sul paragone tra un’economia primitiva e rozza e un’economia avanzata.
ECONOMIA PRIMITIVA : per ottenere le merci si impiega tutto il lavoro. Il prezzo relativo delle merci corrisponde alla quantità di lavoro richiesta per produrre le merci stesse. Tutto il prodotto netto appartiene quindi ai lavoratori. Il lavoro comandato in questa situazione corrisponde al lavoro incorporato delle merci.
ECONOMIA PIÙ AVANZATA : il lavoro da solo non è sufficiente a produrre le merci, ma occorre impiegare anche i capitali e la terra.
Nel prezzo nominale di ogni merce sono quindi contenute tre componenti:
- salari,
- profitti,
- rendite,
che rappresentano il prezzo per l’impiego di lavoro, capitale e terra nel processo produttivo.
In questo caso il lavoro comandato diventa maggiore del lavoro incorporato delle merci stesse.
Il valore delle merci è ricondotto quindi al loro costo di produzione, è quindi il costo di produzione a spiegare il valore di scambio, e non è il valore d’uso.

Tratto da ECONOMIA POLITICA I di Valentina Minerva
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