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Induzione di domanda


L'induzione di domanda è uno dei rischi quando si parla di servizi alla persona; se il rapporto medico-paziente fosse perfetto non ci verificherebbe questo fenomeno. Devo, quindi, cercare di disegnare gli incentivi giusti per l'attività del medico al fine di allontanare il rischio di comportamenti opportunistici che portano alla cattiva allocazione delle risorse. L'induzione di domanda, dunque, è la domanda indotta dal fornitore che avviene in un contesto di asimmetria informativa dove i fornitori detengono più informazioni rispetto ai clienti (l'obiettivo “salute” del paziente non è più alla base della domanda).
Se c'è domanda indotta, c'è il rischio di un probabile fallimento del mercato; per questo motivo lo stato interviene: puntando a modificare i fattori che causano l'induzione di domanda.
Origini della situazione di induzione di domanda:
legge di Roemer:  “un letto costruito è un letto occupato”. Esprime uno dei principi della situazione di induzione di domanda. Tuttavia è difficile da dimostrare statisticamente poiché non riusciamo a stabilire se è un aumento della domanda che causa un aumento di posti letto, o viceversa, se è l'aumento dei posti letto che crea un aumento di domanda.
La situazione di induzione di domanda trova supporto in tre fenomeni:
1. il tentativo di bloccare la tariffa medica ha spesso aumentato le prestazioni;
2. le ampie differenze geografiche osservate nei tassi di utilizzo delle risorse sono in parte imputabili all'induzione (es. tassi di parti cesarei in Italia: si nota come siano molto più alti in Campania).
3. Il medico non è immune dall'incentivo finanziario. Le analisi dimostrano come al di là del bisogno clinico del soggetto il medico risponda anche ad altri incentivi come quelli economici. Es: nel nostro   caso, caso i parti cesarei sono ancora più costosi: rimborso qui alto. Tutto questo, come già detto, non lede il paziente ma spreca risorse. Si parla di azzardo morale verso il terzo pagante.
Ogni professionista può indurre una domanda eccessiva al soggetto in base al rapporto di fiducia che li lega. Tuttavia, il medico ha un limite: “non compromettere la sua reputazione: Rochaix, 1989: il paziente non è pienamente dipendente dal suo medico. All'aumentare della sua maturità socio-economica e culturale, infatti, il rischio che il paziente percepisca un comportamento scorretto del medico, e chieda un secondo parere, aumenta. Questo è un grande limite per l'induzione di domanda, perché il professionista rischia la reputazione. Per Rouchaix, basta che un piccolo gruppo di soggetti sia sufficientemente informato per spingere i medici a comportarsi da perfetti agenti.
Dranove: (1988): all'aumentare delle conoscenze tecniche e delle informazioni generali a disposizione del paziente, si riduce l'induzione di domanda perché aumenta il rischio, per il medico, di essere “scoperto” e di perdere la reputazione.
Tuttavia, nonostante la grande disponibilità di letteratura in proposito, l'induzione di domanda rimane difficile da stimare economicamente.

Tratto da ECONOMIA SANITARIA di Angela Tiano
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