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Le 150 ore


All’interno dell’area democratico-emancipativa dell’educazione degli adulti, le 150 ore occupano un posto del tutto particolare.
Esse rappresentavano uno strumento di crescita culturale collettiva, il più consistente e diffuso sforzo di innalzamento del livello culturale della popolazione adulta, legato a una strategia d’eguaglianza. Proponendo percorsi diversi da quelli tradizionali del lavoratore studente hanno cioè costituito un’alternativa collettiva alla ricerca solitaria di percorsi e traguardi di istruzione, di speranze individuali di promozione sociale, che trovava nella scuola serale la sua espressione più compiuta.
Le 150 ore avevano anche il compito di sviluppare potere di controllo collettivo sulle condizioni del lavoro e sul processo produttivo, di far crescere l’unificazione dei lavoratori non solo tramite il collegamento concreto tra lavoratori di diverse categorie, ma attraverso l’affrontare insieme i problemi comuni e l’individuarne le soluzioni.
L’impostazione originaria delle 150 ore subisce la crisi della seconda metà degli anni Settanta: la ristrutturazione industriale, con il restringimento sella base produttiva e le esigenze di riqualificazione, determina una revisione del disegno originario.
L’utenza si diversifica: ai lavoratori occupati delle grandi e medie aziende si affiancano giovani privi di occupazione o con occupazione precaria, drop-out, donne casalinghe e figure marginali rispetto alla produzione.
La formazione in ambito aziendale
La formazione in ambito aziendale si è mostrata in questi ultimi anni come uno dei volti forti dell’educazione degli adulti: innanzitutto l’adulto viene coinvolto nel suo essere lavoratore, quindi attraverso una delle dimensioni più strutturali e condivise dell’adultità; in secondo luogo, la formazione aziendale è stata un ambito di invenzione e di applicazione di metodologie innovative.
Da questo punto di vista, la formazione in ambito professionale e aziendale è stata considerata il luogo di elaborazione del sapere in grado di connettere il sapere con il saper fare.
La formazione aziendale ha iniziato a modificare radicalmente i propri contenuti di insegnamento e le tecniche didattiche di comunicazione e apprendimento a partire dagli anni Settanta, da quando la dinamica dei mercati ha reso necessari profondi mutamenti nell’organizzazione delle aziende, nella tipologia e nell’operatività delle figure professionali.
La progettualità ha come obiettivo costante di mettere gli individui in condizione di operare meglio nell’assolvimento dei compiti e delle responsabilità richiesti dal ruolo che essi svolgono all’interno del proprio contesto di lavoro.

Tratto da EDUCAZIONE DEGLI ADULTI di Anna Bosetti
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