Skip to content

La critica della coscienza


Il legame tra realtà sociale e coscienza è l’elemento chiave nel 20° secolo delle proposte educazionali di psicologici umanisti come Rogers e pedagogisti come Freire (lavora nei programmi di alfabetizzazione in Brasile).
Freire: elabora una prospettiva che combina la metodologia pedagogica e concetto marziano di coscienza (conoscenza della volontà più azione sociale). Il sapere diventa uno strumento per liberazione individuale. Concezione di uomo che trae origine dalla tesi marxiana dello sviluppo della coscienza individuale e alienazione della società moderna. Lo scopo della vita è umanizzare la realtà (processo con cui ogni soggetto diventa cosciente delle forse sociali che l’influenzano, riflette su queste forze e diventa capace di trasformare il mondo).
Essere uomo: essere soggetti attivi e liberi che conoscono la propria identità e sanno in che misura si è modellati dal mondo sociale.
Mondo disumanizzato: in cui manca la coscienza di sé, consapevolezza delle forse storiche che determinano l’esistenza; i soggetti sono incapaci di divenire attori nel flusso della storia (cultura del silenzio).
X accrescere la coscienza bisogna che ognuno sia consapevole dei propri processi vitali (metodo usato da Freire per insegnare agli analfabeti parte da uno studio concreto della loro vita quotidiana, in condizioni di miseria e svantaggio).
Il linguaaggio è strettamente connesso con processo esistenziale di chi apprende, è un modo per conoscere se stessi (il sapere è un mezzo per liberazione e strumento per cambiare la società).
Chi giace nella cultura del silenzio resta a un livello di mera attività animale e l’origine dell’oppressione politico-economica consiste proprio nel ridurre in questo stato gli esseri umani.
X tutti gli psicologi esistenzialisti del xx secolo è nella coscienza che si supera la contrapposizione tra libertà – determinismo: chi è consapevole delle forze sociali e conscio della loro natura può spezzare la traiettoria della storia e partecipare alla trasformazione di sé e società.
Freire mette in relazione linguaggio/ cultura con il processo esistenziale: supera la scissione pensiero/azione, attraverso il dialogo basato sulla raffigurazione tematica delal vita quotidiana (per es. foto) si prefigura di raggiungere una più ampia consapevolezza della realtà sociale. Sottoponendo uno schizzo delle condizioni di vita degli abitanti poveri di una certa zona ne può derivare un processo riflessivo che mette in discussione la condizione esistente. Gli oppressi devono partecipare al processo rivoluzionario con crescente consapevolezza critica del propri ruolo di soggetti di trasformazione.
La condizione di alienazione deriva dal processo storico di separazione delle classi e divisione del lavoro (manuale – intellettuale). Nella moderna organizzazione industriale le persone sono costrette in ruoli specializzati e parcellizzati e l’attività intellettuale diventa funzione dei proprietari. Provoca negli individui una frammentazione delle loro capacità trasformandoli in appendici delle macchine.
Per Freire l’educazione tradizionale si basa sul modello depositario (lo studente è oggetto in cui bisogna depositare il sapere e non un soggetto del processo di apprendimento, è tipico della società oppressiva). Il problema non è nella società ma nell’individuo (la miseria esiste perché le classi inferiori non sanno agire in modo appropriato nella società). Lo scopo dell’educazione è modificare il comportamento delle classi inferiori per conformarla ai bisogni della società. Si cambia la coscienza degli oppressi ma non le strutture oppressive sociali. Metodo che si presenta come un mezzo per una maggior comprensione, ma offusca l’autocoscienza.
Nel metodo depositario l’io dell’allievo è un oggetto finalizzato a raggiungere obiettivi a lui estranei, si definisce un modello di come dovrebbe essere a lui estraneo (perpetuazione della struttura sociale esistente, formazione di una coscienza estranea all’allievo).
Uno degli obiettivi del metodo freiriano è portare chi è nella cultura del silenzio ad una comprensione del proprio io che gli permetta di espellere l’immagine interiorizzata della classe dominante; senza il rifiuto dei valori imposti dalla classe dominante, una trasformazione si riduce ad un gruppo di oppressori che prende il posto di un altro.
Rogers: insegnamento centrato sulle studente (autorealizzazione e autocoscienza: desiderio di raggiungere un maggior controllo cosciente sul proprio ambiente); raggiungere la congruenza della personalità ossia consapevolezza delle forze sociali che hanno formato la personalità e capacità di controllarle. Per Rogers la chiave della trasformazione sociale è la persona autorealizzata che crea un clima favorevole all’autorealizzazione di altre persone.

Tratto da EDUCAZIONE SANITARIA di Antonella Bastone
Valuta questi appunti:

Continua a leggere:

Dettagli appunto:

Altri appunti correlati:

Per approfondire questo argomento, consulta le Tesi:

Puoi scaricare gratuitamente questo appunto in versione integrale.