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Simmetria tra Egitto e Scizia in Erodoto


In posizione simmetrica alla Scizia, a sud, è l'egitto. Il gioco di simmetria è anche rispetto a 2 fiumi: nilo e istro, equidistanti dall'equatore. Conoscendo il corso del nilo pare sia possibile dedurre quello dell' istro, e viceversa (principio di simmetria). Le relazioni egitto-Scizia si possono dunque avere secondo le modalità di identità o inversione. Così il caldo e il freddo che agiscono su queste regioni producono effetti opposti. Gli egiziani si consideravano gli uomini più antichi, gli Sciti dicono di essere i più giovani. Il sud è terra di sapienza, il nord di ignoranza. Ma egiziani e Sciti entrambi rifiutano i nòmoi greci. Poi sono in relazione rispetto alla guerra. Sesostri ha soggiogato gli Sciti, ma dario fallirà. Gli Sciti non riescono a entrare in egitto distolti dal faraone. Egitto e Scizia sono anche visti come terre intermedie. In Erodoto lo spazio egiziano è una creazione del potere, diviso e fiscalizzato. Per far ciò sesostri impiega schiavi. Gli Sciti invece acceano i prigionieri...il nomadismo giustifica i loro comportamenti. Da un lato abbiamo dunque un potere che modella un nuovo spazio, dall'altro un'assenza di potere che si uniforma a uno spazio naturale. Ma la cosa è più complessa. Il territorio scita è diviso in nomi, retti da un nomomarca. Si tratta dunque di uno spazio amministrato. Erodoto parla di “nomo” anche per egitto e persia. Ma come può un greco pensare che gli Sciti abbiano un re e siano al contempo nomadi?

Tratto da ERODOTO, IL PADRE DELLA STORIA? di Dario Gemini
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