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"Storie" di Erodoto, padre della storia



Dalla frase d'apertura delle Storie l'operazione storiografica di Erodoto si manifesta come historie, denominazione di un nuovo luogo e sua circoscrizione nei saperi allora in corso. Cicerone chiamerà Erodoto il padre della storia. Sono state spesso notate somiglianze tra l'apertura delle Storie e i prologhi dell'epopea. Ma se l'aedo di un tempo era dispensatore di kleos = gloria immortale per gli eroi, l'històr produce il suo racconto per impedire o ritardare il cancellamento delle tracce dell'attivita di uomini che sono solo uomini. Entrambi dispensatori del kleos, i primi in versi i secondi in prosa. Anche Erodoto il logios si inscrive nella catena dei logioi. Per i greci la morte vince sempre. L'epopea e la storia addomesticano la morte socializzandola. L'epopea è un'istituzione per i greci che accultura la morte. Cio che qualifica l'eroe diviene la serie delle gesta che l'hanno reso tale, il suo CV. E nella storia? Non si celebrano solo grandi gesta, ma si cerca di celebrare il ricordo di cio che è stato compiuto dagli uomini. In questo caso i greci e i barbari, cioè tutti gli uomini. E ricordando solo le azioni “grandi e meravigliose”. L'aedo promette gloria che non si consuma, lo storico scrive del tempo degli uomini parlando di fatti umani, e lotta contro l'oblio. Rispetto ai logios persiani Erodoto pare rompere la catena: dicendo che parlerà d'altro canto e diversamente. Vuole porre un punto di partenza e attenersi ad esso, misurando gli inizi col metro del proprio sapere.

Tratto da ERODOTO, IL PADRE DELLA STORIA? di Dario Gemini
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