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L’uomo nel suo contesto


La terapia strutturale della famiglia che studia l’uomo nel suo contesto sociale, si sviluppò nella seconda metà del XX secolo.    
La metafora di Bateson sulla percezione mentale (uomo che sta abbattendo un albero con un’accetta: ogni colpo dell’accetta è modificato o corretto, a seconda  della forma del taglio della superficie dell’albero lasciata dal colpo precedente: processo auto correttivo: sistema analogo alla mente) e l’immagine poetica di Ortega riguardo all’uomo e la sua storia (un uomo non è sé stesso senza fatti che condizionano il suo destino), sono corroborate da esperimenti che hanno dimostrato quanto il contesto influenza, in modo diretto, i processi della mente. Ad esempio Delgado ha sperimentato che provocando l’aggressività intraspecie in un gruppo di scimmie, attraverso la stimolazione elettrica di parecchie strutture cerebrali, l’espressione di tale aggressività dipende dal contesto sociale: un atto aggressivo, stimolato artificialmente può essere diretto contro un membro specifico del gruppo o può essere represso del tutto, a seconda del rango sociale del soggetto stimolato.    
Delgado inoltre sostiene che non possiamo essere liberi dai genitori, dagli insegnanti e dalla società perché sono fonti extracerebrali delle nostre menti. Una mente umana si sviluppa man mano che il cervello sviluppa e incamera gli stimoli plurimi scaricati sia internamente che esternamente. La famiglia è un fattore altamente significativo all’interno di questo processo.    
L’influenza esercitata dalla famiglia sui suoi membri è stata dimostrata sperimentalmente da un’indagine sulla malattia psicosomatica infantile (condotta da Minuchin e Baker): durante un’intervista strutturale di una famiglia sono stati eseguiti prelievi di sangue a tutti i componenti, in modo da avere i campioni sanguigni, senza peraltro interferire con le interazioni in atto. Il livello di acidi non adiposi (free fattly acid: FFA) del plasma è stato analizzato in un secondo tempo, esso è un indice biochimico di tensione emotiva: la concentrazione sale nell’arco di 5-15 minuti di tensione. Paragonando il livello di FFA in tempi diversi durante l’intervista , si può documentare fisiologicamente la reazione di ciascun individuo alle tensioni familiari.

Tratto da FAMIGLIE E TERAPIA DELLA FAMIGLIA di Antonino Cascione
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