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Rapporti tesi tra un componente e forze extrafamiliari


Una delle principali funzioni di una famiglia è quella di fungere da sostegno ai suoi membri. Quando uno dei suoi componenti è teso, gli altri sentono il bisogno di accomodarsi a questa nuova e mutata situazione. Questo accomodamento può essere circoscritto a un sottosistema oppure permeare l’intera famiglia.    
Ci possono essere modelli transazionali funzionali (es. attraverso il litigio la tensione del marito viene diminuita per mezzo della transazione con la moglie). Oppure il litigio può anche accrescersi a dismisura fino a che uno dei due coniugi abbandona il campo, provocando una tensione irrisolta nel sottosistema intrafamiliare dei coniugi.    
Lo stesso tipo di tensione subita da un componente della famiglia può agire al di là dei confini del sottosistema (deviazione sui figli).    
Oppure il marito può criticare la moglie, che allora cerca di formare una coalizione col figlio contro il padre. Il confine intorno al sottosistema coniugale diventa così diffuso. Appare un inappropriato  sottosistema trans-generazionale rigido.    
E’ pure possibile che un’intera famiglia sia provata da un rapporto extrafamiliare di uno dei suoi componenti (es. se il marito perde il lavoro la moglie potrà assumere più responsabilità per quanto riguarda l’aiuto finanziario e il padre può assumere  la funzione di allevare il figlio, oppure la nonna assume le funzioni genitoriali). Se la famiglia risponde  alla perdita del lavoro del padre con rigidità, possono comparire modelli di transazioni disfunzionali.    
Quando una famiglia comincia una terapia a causa di un rapporto di tensione extrafamiliare di uno dei suoi componenti, le mete e gli interventi del terapista della famiglia sono orientati dalla sua valutazione della situazione e della flessibilità della struttura familiare. Se la famiglia ha fatto cambiamenti per adeguarsi e sostenere quel suo componente in tensione e il problema sussiste, l’attività principale del terapista sarà diretta all’interazione tra quel componente e l’agente di tensione. Se la famiglia non è stata capace di fare cambiamenti adeguati, l’attività principale del terapista sarà rivolta alla famiglia. Talvolta sono necessari entrambi questi tipi di interventi.

Tratto da FAMIGLIE E TERAPIA DELLA FAMIGLIA di Antonino Cascione
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