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Osservatorio Politico: il Caso della lega Nord, Umberto Bossi

Il fenomeno Lega Nord è stato valutato dal punto di vista sociologico e politico e le caratteristiche del linguaggio del leader Umberto Bossi e dei suoi colleghi.
La tecnica del discorso politico di Bossi ha avuto un ruolo notevole nell’immagine pubblica della Lega e insieme ha rappresentato negli anni un momento identitario della sua comunità.
Lo stile non rientra negli schemi tradizionali dell’argomentazione politica, ma utilizza moduli del linguaggio comune, usati per entrare in presa diretta con l’animo degli elettori.
Molti personaggi prima di lui hanno fatto di un proprio stile di parole un tratto distintivo della propria immagine e dell’interazione col pubblico,ma nessuno come lui sembra averlo eretto a principio costitutivo del proprio personaggio politico.
La “rivoluzione leghista” non ha puntato solo su determinate idee,ma anche su un modello comunicativo molto riconoscibile:il capo della Lega si è distinto da altri politici per l’uso provocatorio e sistematico di una varietà informale del parlato,ricca di dialettismi ed espressioni triviali.
Per cercare di restituire la peculiarità dello stile oratorio di Bossi, prenderemo in considerazione alcuni strumenti tecnici della retorica e le sue tecniche argomentative:
- Stile argomentativi intessuto di figure
- Regia discorsiva
- Embrayage e Debrayage

Livello Prosodico


Il primo livello di analisi è la Prosodia (aumenta in Bossi), l’insieme di pause, fattori intonativi, andamento ascendente e discendente della voce, che danno ritmo e arricchiscono il discorso, dando alle parole nuove sfumature.
Tali fenomeni, risultano molto efficaci su un pubblico coinvolto più dai fattori emozionali connessi agli argomenti che dal loro significato oggettivo.
In un testo fonologico, si ha autointerruzione quando il parlante non completa volontariamente un enunciato per varie ragioni: enfasi, suspence, reticenza.
Passando al livello successivo, il lessico, c’è da sottolineare che il punto di forza di Umberto Bossi è sempre stato quello di utilizzare un linguaggio comune, comprensibile alle masse.
Il parlato di Bossi abbonda inoltre di regionalismi: termini morfologici e sintattici di forma italiana,ma di circolazione solo settentrionale e di dialettismi riferibili all’area padana.
Và inoltre registrata la presenza massiccia di termini di registro basso o addirittura triviale, che rientrano nella definizione di sistemi individuali.
Un ulteriore variante è quel processo di teatralizzazione con cui l’oratore finge di rivolgersi ad un avversario politico: l’intento è ovviamente rendere il nemico il più concreto possibile.
Per procedere a un’analisi sintattica è necessario dare una definizione di frase.
La frase è una categoria astratta, in base alla quale è possibile descrivere la sintassi di un enunciato.
Può essere costituita da una sola proposizione principale, o da due o più proposizioni in rapporto di coordinazione e subordinazione.
Spesso a ognuno corrisponde un gruppo tonale ben distinto: l’intonazione dà, la possibilità di capire il senso di una frase.
E’ possibile poi che si verifichino delle interruzione alle quali il parlante sente il bisogno di mettere riparo:
- Essere distratto, ad esempio, da interventi salutari del pubblico (ciò implica un frame, un’uscita temporanea dagli schemi)
- Oppure il concetto può essere difficile o poco chiaro anche a chi parla e quindi si genera una Ripetizione che servono anche a perdere tempo per trovare le parole giuste.
Un altro fenomeno del linguaggio parlato è l’ELLISSI si manifesta quando manca un elemento costitutivo della frase (soggetto, Verbo) e il significato si deduce dal contesto.
Lo stile “brachiologico” (frasi apparentemente incomplete) è usato nei messaggi immediatamente ricevibili.
Le Caratteristiche più tipiche del discorso parlato di Bossi sono le concordanze devianti e gli anacoluti.
Le prime, riguardano soprattutto la relazione aggettivo/nome e soggetto/verbo sono classificabili in tre categorie:
- Concordanze ad sensum
- Infrazioni
- Discordanze causate da mancanze di strategia di pianificazione micro strutturale (come gli anacoluti)
Un'altra caratteristica è il “che polivalente”, molto presente nel linguaggio di Bossi, il cui significato logico-sintattico è comprensibile solo dal contesto in cui è inserito.
il cuore di ogni discorso politico: le tecniche argomentative, cioè l’insieme degli strumenti che rendono un discorso persuasivo, accattivante e convincente.
- i tòpoi (luoghi comuni), tipici del discorso politico leghista. Sono assunti di senso comune solitamente sfruttati per costruire conseguenze ideologiche-politiche. Così, la vecchia concezione dei meridionali come fannulloni che vivono sulle spalle del Nord, è utilizzato come base per sostenere la necessità di avere solo giudici o insegnanti indigeni.
- Le Metafore, ossia uno strumento concettuale alla portata di tutti per strutturare in modo inedito la realtà e creare immagini chiarificatrici ed esplicative di particolari situazioni
- L’ironia, dispositivo per cui le parole all’interno di un contesto possono assumere un significato opposto a quello letterale
- L’adiectio, come: 
- ripetizione dell’uguale: si ha uguaglianza completa quando le parti ripetute si riferiscono contemporaneamente sia al corpo sia al contenuto della parola. Si presenta quando la ripetizione aumenta il grado emozionale (Germinatio – se sono a contatto tra di loro una ripetizione in qualsiasi luogo). 
- accumulazione del differente: 
Reduplicatio: quando occorre la ripetizione dell’ultimo membro di un gruppo di parole all’inizio di un altro gruppo (quando c’è continuazione progressiva = gradatio). 
Se con le parole si crea una posizione incrociata di elementi abbiamo il Chiasmo.
- L’Anafora, ossia la ripetizione di una parte della frase all’inizio di successivi gruppi di parole
- L’Epifora, ossia la ripetizione di una parte della frase alla fine di gruppi di parole che si succedono

Tutte queste figure retoriche hanno un’unica funzione: sottolineare l’importanza di un concetto all’interno di un argomentazione.
L’utilizzo della prima persona, singolare o plurale, è fondamentale per il coinvolgimento degli ascoltatori che si sentono per questo partecipi e rappresentati dall’oratore.
Mettere in luce pregi e difetti aumenta la spontaneità del parlante e la naturalità del discorso rispetto al pubblico: lo rende umano, e quindi accessibile.
Oltre all’auto descrizione, Bossi usa molto spesso anche la strategia dell’autocitazione, del deja dit:tale meccanismo diventa portatore di una coerenza argomentativi nel corso degli anni e dimostra la lungimiranza di certe affermazioni avvalorate da eventi accaduti in seguito.
Inoltre, Bossi sottolinea il fatto che non parla mai senza conoscere la realtà dei fatti: egli si pone come garante della propria attendibilità e della propria sincerità, si presenta al suo pubblico spoglio di ogni barriera, rivelando l’uomo che sta dietro il politico (o questo è quello che vuol far credere).

Tratto da FARE COMUNICAZIONE, TEORIA ED ESERCIZI di Anna Carla Russo
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