Skip to content

Le competenze linguistiche di un parlante

LE COMPETENZE LINGUISTICHE DI UN PARLANTE


Le competenze linguistiche di un parlante (saperle utilizzare, ma non saperle spiegare – sono come le conoscenze giuridiche di base):
1. competenza fonologica: “pane” e “pena” sono parole italiane, ma con lo stesso insieme di lettere si compone “pnae”, ma non è una parola italiana. Riguardano i suoni delle parole
2. competenza morfologica: parole che hanno la stessa sequenza di lettere, ma il differente significato è determinato dall’accento (“àncora” e “ancòra”). Si sa anche modificare la parola (“dolce” diventa “dolcemente”, ma “ferroviario” non diventa “ferroviariamente”). Si sa anche mettere insieme parole che formano un concetto solo (“uomo radar”). Riguardano la forma delle parole
3. competenza sintattica: formare frasi diverse, in modo giusto, senza cambiare significato (“vado a prenderlo”, “lo vado a prendere”). Per es. l’uso del congiuntivo
4. competenza semantica: immediatamente sappiamo individuare relazioni di sinonimia (“avaro”, “spilorcio” e “molteplice”, “numeroso”) e si sanno utilizzare. Sappiamo anche individuare immediatamente il contrario (“giovane”, “vecchio”). Sappiamo anche comprendere termini che non vanno bene insieme (“svendita autunnale di bambini”)
Dalle competenze quindi si capisce immediatamente chi è madrelingua.

In 1984 di Orwell si parla di neolingua: il Grande Fratello vuole imporre una nuova lingua → impoverisce la lingua, perché meno una lingua è varia e meno la gente può pensare (il contrario di “bello” non è “brutto”, ma “sbello”).

Tratto da FILOSOFIA DEL DIRITTO di Francesca Morandi
Valuta questi appunti:

Continua a leggere:

Dettagli appunto:

Altri appunti correlati:

Per approfondire questo argomento, consulta le Tesi:

Puoi scaricare gratuitamente questo appunto in versione integrale.