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Calcolo delle probabilità in Reichenbach, Salmon e Suppes


Reichenbach, Salmon, Suppes hanno addirittura teorizzato che attraverso il calcolo delle probabilità si definisce il concetto stesso di causalità e in particolare attraverso la formula dell’aumento della probabilità:
Dati due eventi A e B, se affermiamo che p(A) < p (A/B) allora dovremo necessariamente affermare che in qualche modo B favorisce A, perché dato B, A cresce. In effetti tale formula non ha un valore strettamente ontologico ma ha un forte valore epistemico. Facciamo un esempio: se io desidero stare con una donna (A) ma mi rendo conto che tutte quelle con cui ci provo mi dicono di no. Allora decido di vestire firmato comprare una Ferrari (B) e il risultato è che qualche donna mi dice di si. Anche se attraverso questo risultato non riesco a determinare quale sia la vera causa (quindi questo risultato non ha valore da un punto di vista ontologico) è vero però che B favorisce A da un punto di vista epistemologico perché è evidente che comprando la Ferrari e vestendo bene riesco ad “acchiappare” quindi questo assume un valore dal punto di vista epistemologico; attraverso l’aumento della probabilità non sarò in grado di dire con certezza che essa rappresenta la vera causa (ontologico) ma quanto meno esso mi determina una via, una strategia, un metodo per raggiungere la vera causa. Salmon addirittura parte dalla teorizzazione di Reichenbach e si limita ad affermare che la causalità non è nient’altro che l’aumento della probabilità.
Dobbiamo però tenere sempre in considerazione che spesso quella che sembra essere la vera causa in realtà non lo è: a proposito dell’emancipazione femminile per lungo tempo si è creduto che essa fosse proporzionale alla ricchezza di un paese. In realtà studi recenti hanno dimostrato come non sia la ricchezza quanto l’istruzione a far aumentare l’emancipazione femminile. Il fatto poi che l’istruzione fosse sviluppata maggiormente nei paesi più ricchi non deve far cadere nell’errore di considerare i due fattori coincidenti. Nel caso specifico quello della ricchezza prende il nome di “fattore ombra”. La conclusione è quindi che la formula sopra riportata non rappresenta uno strumento di verità assoluta e quindi non ha alcun valore ontologico ma è in grado quanto meno di mettere in luce quali sono i meccanismi attraverso i quali ci si può avvicinare alla vera causa.

Tratto da FILOSOFIA DELLA SCIENZA di Carlo Cilia
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