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Valori limite


Dal momento che le valutazioni sono spesso finalizzate a operazioni di scambio è utile individuare i valori limite entro i quali dovrebbe cadere il prezzo di scambio in base al ragionamento economico delle parti interessate. Il riferimento non è al prezzo effettivo, cioè a quello realmente negoziato dalle parti, ma ai prezzi che teoricamente dovrebbero rappresentare:
Il limite massimo: a cui l’acquirente è disposto a comprare
Il limite minimo: al di sotto del quale il venditore non è disposto a cedere.
Mentre questi 2 grandezze sono espressioni del valore del capitale economico dal punto di vista non di un generico investitore ma di un soggetto ben individuato (acquirente o venditore), del quale riflettono le specifiche attese di redditività, il prezzo di scambio effettivo è il frutto di un processo di negoziazione condizionato da numerosi altri fattori: forza contrattuale delle parti, l’abilità negoziale, motivazioni di carattere personale, la presenza di clausole accessorie, etc
Dal punto di vista del potenziale acquirente il limite max a cui teoricamente è disposto a comprare dipende dal presunto valore che l’azienda avrà una volta inserita nella sua combinazione produttiva.     Pmax = W + S
S = sinergie (vantaggi aggiuntivi; es derivanti da un marchio affermato, dall’applicazione di tecnologie innovative, dalla condivisione di risorse specialistiche).
Dal punto di vista del potenziale venditore, il prezzo limite al di sotto del quale cessa per lui ogni convenienza a cedere l’azienda:                 Pmin = W = CNL
CNL = valore del capitale netto di liquidazione per stralcio dei singoli elementi costituenti il patrimonio aziendale. (questo vale qualora non vi siano vincoli di natura socio-politica alla liquidazione).

Tratto da FINANZA D'IMPRESA di Alessia Chiovaro
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