Skip to content

La ventilazione e la perfusione polmonare


La ventilazione polmonare è la quantità d’aria che raggiunge gli alveoli in un minuto;
la perfusione polmonare è il flusso ematico al minuto attraverso il circolo polmonare e corrisponde alla gittata cardiaca. I due flussi, ventilazione e perfusione, sono regolati su base riflessa inconscia. La ventilazione è una grandezza che è migliore alla base del polmone dove gli alveoli, poiché più schiacciati a causa della forza di gravità, si distendono di più di quelli che sono già un po’ aperti in alto. Anche la perfusione è maggiore alla base, dove i capillari risultano un po’ più aperti di quelli che stanno in alto.
L’indice che tiene conto della ventilazione alveolare e dell’irrorazione polmonare è detto rapporto ventilazione/perfusione ed è espresso dalla formula: 

V / Q. 
Questa frazione ha un valore maggiore all’apice perché la ventilazione diminuisce meno rapidamente della perfusione.
Al termine di una espirazione normale, il polmone contiene una quantità di gas respiratorio che è detta capacità funzionale residua (CFR). Essa è in realtà composta da due porzioni (CFR = VRE + VR): una che può essere espirata con un’espirazione massimale forzata, il volume di riserva espiratoria (VRE), l’altra che non può essere espirata in nessuna condizione, il volume residuo (VR). Nel soggetto supino la distribuzione è diversa: il VR rimane uguale, si riduce la CFR Al termine di una inspirazione normale, il soggetto incamera nel polmone un volume d’aria detto volume corrente (VC). Il soggetto però può ancora, con una inspirazione forzata, inspirare il volume di riserva inspiratoria (VRI). Pertanto, la quantità massima d’aria che il polmone può contenere è la capacità polmonare totale (CPT) e ammonta a 6 litri. Le vie aeree di conduzione non hanno alveoli e pertanto rappresentano lo spazio morto (Vsm) anatomico, in quanto il gas in esse contenuto non può scambiarsi con il sangue venoso. Sottraendo questo valore alla ventilazione polmonare si ottiene il volume alveolare (VA), ovvero la quota d’aria soggetta agli scambi con il sangue:

Vp= Fr x VC dove Fr è la frequenza respiratoria e VC la ventilazione corrente     
VC = Vsm + VA
Sostituendo: Vp = Fr (Vsm + VA) = FrVsm + FrVA = Vsm + VA
Pertanto VA = Vp – Vsm

L’inspirazione è attiva e richiede dispendio energetico e contrazione muscolare; l’espirazione è passiva. Il ciclico succedersi della respirazione si attua grazie all’azione accoppiata di due strutture: la parete toracica e il polmone.

Tratto da FISIOLOGIA DELLA NUTRIZIONE II di Lucrezia Modesto
Valuta questi appunti:

Continua a leggere:

Dettagli appunto:

Altri appunti correlati:

Per approfondire questo argomento, consulta le Tesi:

Puoi scaricare gratuitamente questo appunto in versione integrale.