Skip to content

I vasi sanguigni

La parete dei vasi sanguigni è costituita da strati di muscolo liscio, di tessuto connettivo elastico e di tessuto connettivo fibroso. Il rivestimento interno di tutti i vasi è rappresentato da un sottile strato di endotelio, un tipo di epitelio. L'endotelio è circondato da una membrana basale e nell'insieme formano la cosiddetta tonaca intima. Attorno a questa tonaca si dispongono, quindi, gli strati di tessuto connettivo e di muscolo liscio. La spessore di questi strati varia a seconda dei vasi. Di solito, il muscolo liscio dei vasi sanguigni è noto come muscolo liscio vascolare. La maggior parte dei vasi contiene muscolo liscio disposto in strati circolari oppure a spirale. Queste cellule muscolari lisce mantengono nei vasi uno stato di parziale contrazione in ogni momento, generando un tono muscolare. La contrazione del muscolo liscio, al pari di quella del muscolo cardiaco, dipende dall'ingresso di Ca2+ dal liquido extracellulare attraverso i canali per il calcio. Diverse sostanze chimiche influenzano il tono del muscolo liscio vascolare: tra queste vi sono neurotrasmettitori, ormoni e sostanze paracrine. Comunque, iniziando la nostra descrizione dall'aorta e dalle arterie, dobbiamo dire che sono caratterizzate dalla presenza di pareti dotate di compattezza ed elasticità. Inoltre, possiedono spessi strati di muscolo liscio con abbondate tessuto connettivo, in maniera tale che per distendere le pareti vi sia bisogno di una grande quantità di energia. Man mano che le arterie principali si suddividono nelle arterie più piccole, la parete si modifica, diventando meno elastica e più muscolare. La parete delle arteriole contiene diversi strati di muscolo liscio che si contrae e si rilascia sotto l'influenza di diversi segnali chimici. Alcune arteriole si suddividono in vasi detti metarteriole. Il sangue circolante nelle metarteriole può essere diretto verso i vicini letti di capillari, oppure può aggirare i capillari per dirigersi direttamente verso la circolazione venosa nel caso in cui gli sfinteri precapillari siano in contatto. La parete delle arteriole vere e proprie contiene uno strato continuo di cellule muscolari lisce; nelle metarteriole, invece, solo parte della parete è rivestita dal muscolo liscio. L'insieme delle arteriole, capillari e venule è definito microcircolazione.
I capillari, invece, sono i vasi più piccoli del sistema circolatorio e, insieme alle venule postcapillari, costituiscono il sito di scambio tra il sangue e il liquido interstiziale. Per facilitare lo scambio di sostanze, le pareti dei capillari sono prive di muscolo liscio e di tessuto connettivo. Presentano invece solo l'endotelio, costituito da un singolo strato di cellule, sostenuto da una matrice amorfa, la membrana basale. Molti capillari, inoltre, sono strettamente associati a cellule denominate periciti, che contribuiscono a determinare la permeabilità capillare: maggiore è il numero di periciti, minore è la permeabilità dell'endotelio. I periciti secernano, anche, dei fattori che influenzano la crescita dei capillari e possono differenziarsi in nuove cellule endoteliali o muscolari lisce. Successivamente, il flusso sanguigno si porta dai capillari a piccoli vasi detti venule. Le venule più piccole sono simili ai capillari, con un endotelio di scambio e poco tessuto connettivo. Il muscolo liscio comincia a comparire a livello della parete delle venule di dimensioni maggiori. Dalle venule il flusso passa, dunque, nelle vene che procedendo verso il cuore diventano via via di diametro maggiore. Infine le vene più grosse, le vene cave, si svuotano nell'atrio destro. Le vene sono più numerose rispetto alle arterie, presentano un diametro maggiore, e tendono a decorrere in prossimità della superficie del corpo, mentre le arterie hanno una sede più profonda.

Tratto da FISIOLOGIA: UN APPROCCIO INTEGRATO di Domenico Azarnia Tehran
Valuta questi appunti:

Continua a leggere:

Dettagli appunto:

Altri appunti correlati:

Per approfondire questo argomento, consulta le Tesi:

Puoi scaricare gratuitamente questo appunto in versione integrale.