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Le membrane biologiche

Tutte le cellule sono racchiuse da una membrana plasmatica (definita plasmalemma) che permette, grazie alla presenza di proteine trasportatrici, alla cellula di assorbire e trattenere alcune sostanze e allo stesso tempo di escluderne altre. 
Secondo il modello definito mosaico fluido, tutte le membrane biologiche hanno la stessa organizzazione molecolare di base. 
Esse consistono di un doppio strato di fosfolipidi o, nel caso dei cloroplasti, glicosilgliceridi. 
I fosfolipidi sono una classe di lipidi in cui due acidi grassi sono legati covalentemente al glicerolo, che a sua volta è legato covalentemente a un gruppo fosfato. Attaccati al gruppo fosfato ci sono poi altri componenti (gruppo di “testa”) come la serina, la colina e il glicerolo. A differenza degli acidi grassi, i gruppi di testa sono altamente polari; di conseguenza i fosfolipidi posseggono proprietà sia idrofiliche che idrofobiche. 
Le membrane dei plastidi (organuli ai quali appartengono i cloroplasti), invece, sono uniche in quanto composte da lipidi formati quasi esclusivamente da glicosilgliceridi. In quest'ultimi la testa polare è formata da galattosio, digalattosio o galattosio solfato, senza la presenza di un gruppo fosfato. Comunque, in entrambi i casi, uno degli acidi grassi è saturo (cioè non possiede doppi legami), mentre l'altra catena di acido grasso contiene uno o più doppi legami in cis (vale a dire è insaturo=. 
La presenza di un doppio legame in cis crea un ripiegamento della catena che previene l'impaccamento dei fosfolipidi nel bistrato, aumentando di conseguenza la fluidità delle membrane. 
Le proteine, invece, associate al doppio strato lipidico sono di tre tipi: integrali, che si espandono attraverso l'intero spessore della membrana e hanno quasi sempre funzioni di canali ionici, periferiche, che sono attaccate alla superficie delle membrane per mezzo di legami non covalenti e sono coinvolte spesso nelle interazioni tra la membrana e il citoscheletro, infine abbiamo le proteine ancorate, che sono legate alla superficie della membrana tramite molecole lipidiche alla quale sono a loro volta legate covalentemente.

Tratto da FISIOLOGIA VEGETALE di Domenico Azarnia Tehran
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