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Dolore


Dolore: ha tre componenti:
- discriminativa: permette di definire la localizzazione, l’intensità, la natura e la durata dello stimolo nocivo;
- affettivo-emozionale: rende ragione della sgradevolezza dello stimolo nocivo;
- riflessa: media i diversi adattamenti somatici, come i riflessi di allontanamento, cardiovascolari, respiratori e ormonali, che derivano dalla percezione dello stimolo nocivo.

La componente discriminativa è una modalità del senso somatico, mentre quella affettivo-emozionale e riflessa non lo sono, in quanto la soglia del dolore varia da individuo a individuo, in relazione a fattori culturali e all’interno dello stesso individuo.

Come già detto, il sistema antero-laterale è il responsabile della percezione del dolore. In particolare:
• La componente laterale del fascio spino-talamico è il primo canale, deputato alla discriminazione dell’info dolorifica;
• La componente mediale del fascio spino-talamico è il secondo canale, deputato alla generazione degli aspetti affettivo-emozionali dell’esperienza dolorosa;
• Il fascio spinoreticolare, il fascio spinoipotalamico e parte del fascio spino-mesencefalico costituiscono il terzo canale, deputato alla generazione dei riflessi che accompagnano la stimolazione nociva;
• La parte del fascio spino-mesencefalico che termina nella sostanza grigia periacqueduttale costituisce il quarto canale, che fornisce info per il funzionamento del meccanismo endogeno antinocicettivo.
Sostanza grigia periacqueduttale (PAG): situata nel mesencefalo, è una porzione di materia grigia costituita da neuroni contenenti neurotrasmettitori come l’encefalina, che inibisce la sensazione di dolore.  La PAG è la struttura fondamentale nella modulazione discendente del dolore.

Teoria del controllo a cancello: riguarda i meccanismi endogeni antinocicettivi:
- la PAG riceve stimoli dai neuroni nocicettivi del corno dorsale attraverso il fascio spino-mesencefalico;
- dopo la stimolazione, la PAG attiva i neuroni di rilascio dell'encefalina che proiettano ai nuclei del rafe nel tronco encefalico;
- questi rilasciano a loro volta serotonina, che scende nel corno dorsale del midollo spinale e termina nella sostanza grigia midollare, dove attiva gli interneuroni encefalinergici;
- questi interneuroni liberano sia encefalina che dinorfina, le quali  si legano ai recettori degli oppioidi sugli assoni delle fibre che trasportano segnali di dolore;
- con l’attivazione dei recettori per gli oppioidi viene inibito il segnale nocicettivo prima che arrivi alla corteccia.
Anche la stimolazione elettrica della PAG è in grado di indurre analgesia, così come l’assunzione di farmaci oppiacei o derivati (morfina, eroina, ossicodone..) .

Tratto da FISIOLOGIA di Giulia Bonaccorsi
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