CERVELLETTO
Funzioni: controllo del movimento (modula forza, ampiezza e precisione dei movimenti; ordina la sequenza di contrazioni, coordina i movimenti; confronta il programma motorio con la sua esecuzione → copia efferente), apprendimento di programmi di abilità motoria, equilibrio.
Suddivisioni anatomofunzionali:
Circuito cerebellare principale:
In generale i circuiti cerebellari sono fatti così: afferenza – cellula corticale di Purkinje – nucleo profondo – efferenza (bersaglio).
Le afferenze al cervelletto terminano direttamente alla corteccia cerebellare (con collaterali ai nuclei profondi); tutte le afferenze dalla corteccia passano ai nuclei profondi, tranne quelle ai nuclei vestibolari; il controllo motorio esercitato dal cervelletto è prevalentemente ipsilaterale = una lesione cerebellare darà un disturbo ipsilaterale (al contrario della lesione corticale).
Funzione generale del cervelletto:
Agisce sul controllo motorio → dal cervelletto NON dipende tanto la capacità di compiere i movimenti, quanto la capacità di compierli in modo corretto. Il cervelletto genera segnali in grado di correggere errori nei movimenti, grazie a modelli interni. L'intervento regolatore avviene prima, durante o alla fine di ogni movimento in modo da regolarne durata, ampiezza e gradualità. Esempio: controllo sui movimenti volontari:
- Strato afferente granulare (il più profondo: le afferenze provengono da 2 tipi di fibre e contattano i granuli, particolari neuroni che mandano gli assoni agli strati superiori),
- Strato efferente delle cellule di Purkinje (che mandano output fuori dal cervelletto e hanno il corpo nel 2° strato, mentre i dendriti vanno a quello superiore),
- Strato molecolare (il più superficiale: contiene gli alberi dendritici delle cellule di Purkinje e gli assoni che li contattano, nonché fibre parallele rispetto agli strati che contattano interneuroni eccitatori o inibitori che rendono più complesso il circuito → si modula l'attività di scarica, e quindi l'output del cervelletto).
- Fibre muscoidi → provengono dai nuclei pre-cerebellari e portano informazioni di ogni tipo
- Fibre rampicanti → originano tutte da un unico complesso di nuclei, l'oliva inferiore, localizzata a livello bulbare, e terminano direttamente sulle cellule di Purkinje.
Nello strato molecolare ci sono anche interneuroni inibitori (cellule stellate e a canestro) che controllano la distribuzione e temporizzazione dei segnali eccitatori.
L'unica via d'uscita dalla corteccia cerebellare è costituita dagli assoni delle cellule di Purkinje, che proiettano ai nuclei profondi con sinapsi inibitorie GABAergiche → l 'unico segnale in uscita dal cervelletto è inibitorio e modula in modo preciso la continua scarica di PdA dei neuroni dei nuclei cerebellari profondi → miglioramento dei segnali motori, cognitivi, emotivi e sensoriali.
- Sono neuroni GABAergici, inibitori.
- I loro assoni costituiscono la via efferente inibitoria (ciascun assone forma circa 1000 contatti con le cellule dei nuclei profondi).
- Ognuna di esse è innervata da 1 fibra rampicante eccitatoria e da molte fibre parallele (la cui attività è modulata da interneuroni inibitori).
- Il segnale inibito in uscita modula l'attività di scarica dei neuroni dei nuclei cerebellari ottimizzando i segnali motori, sensoriali, cognitivi, emotivi (fibra rampicante → segnale d'errore).
- Continua attività di scarica (50-100 PdA/sec) → l'aumento (esplosivo dalla fibra rampicante, graduato dalle fibre parallele) di questa frequenza di scarica rappresenta un segnale efferente che controlla i processi motori, emotivi e cognitivi.
- La scarica dalla fibra rampicante genera uno spike complesso (c'è un errore nel comportamento), mentre quella della fibra muscoide genera uno spike semplice → esperimento sulle scimmie addestrate a sollevare un peso: quando lo tengono in mano scaricano solo le fibre muscoidi; quando il peso aumenta scaricano solo quelle rampicanti, così da non far cadere la scimmia per il troppo peso; a lungo andare le fibre rampicanti smettono di scaricare e si riattivano quelle muscoidi (le fibre rampicanti si attivano solo per movimenti nuovi; le muscoidi rappresentano la memoria su come eseguire quell'atto).
Il cervelletto svolge un ruolo nell'apprendimento di nuove capacità motorie: i segnali convogliati modificherebbero, in periodi di tempo molto lunghi, le risposte dei neuroni di Purkinje. I circuiti cerebellari vengono modificati con l'esperienza e queste modifiche sono importanti nell'apprendimento motorio.
Lesioni:
Le funzioni anticipatorie del cervelletto avvengono indipendentemente dalla coscienza: alcune funzioni predittive sono svolte anche dalla corteccia cerebrale, ma il controllo cosciente richiede tempi molto lunghi e inadeguati per il controllo motorio, come dimostrato dai deficit motori dei pazienti con lesione cerebellare. Il cervelletto, quindi, grazie ai suoi modelli interni della realtà, prevede e genera segnali anticipatori, che rendono il movimento fluido e perfetto, e lo fa in tempo reale grazie alla previsione, che gli consente di agire con una precisione dell'ordine dei millisecondi.
La mancanza di tali aspetti anticipatori causa difetti di esecuzione anche in movimenti semplici (l'inizio del movimento non è fluido, va oltre la posizione voluta, dura troppo, …); si genera quindi un'instabilità costituita da oscillazioni, che vengono anche dette tremore intenzionale o d'azione = oscillazione ritmica involontaria prodotta dalla contrazione alternata di agonisti ed antagonisti → si verifica solo durante l'azione, ma è assente a riposo; è maggiore nei movimenti diretti ad un bersaglio ed è più vistoso all'avvicinarsi dell'arto al bersaglio.
Senza i segnali anticipatori tutti i movimenti possono andare in oscillazione, anche i riflessi. Altri sintomi motori causati da lesione cerebellare sono:
- Dismetria = i movimenti verso un bersaglio hanno una lunghezza sbagliata
- Atassia (= mancanza di ordine) = deficit di coordinazione del movimento di un arto o di tutto il corpo (l'andatura atassica è simile a quella di un ubriaco), che comporta errori di direzione e traiettoria
- Aumento della latenza dei movimenti volontari
- Incapacità di compiere movimenti rapidi alternanti
Un soggetto normale è in grado di attuare la cosiddetta “correzione online” del movimento (vedi immagine uomo che indica stimolo che si sposta), uno con lesione del cervelletto no. Anche l'etanolo inibisce il cervelletto (cammino di chi ha lesioni è simile a quello di un ubriaco).
Ruolo del cervelletto in funzioni non motorie:
Il cervelletto si può anche suddividere in senso rostro-caudale in 10 lobuli: i lobuli da I a V costituiscono il lobo anteriore (funzioni motorie), mentre quelli da VI a X quello posteriore (funzioni anche cognitive, limbiche e sensoriali).
- Funzioni cognitivo-affettive: lobuli VI e VII, connessi con aree corticali cognitive e limbiche. In caso di lesione si ha la sindrome cerebellare cognitivo-affettiva (deficit delle funzioni decisionali e affettivi).
- Funzioni sensoriali: elaborazione di segnali visivi, uditivi e dolorifici, nonché previsione di eventi percettivi. In generale, miglioramento della precisione sensoriale durante i movimenti attivi e di percezione del ritmo.
- Memoria: memoria di lavoro e memoria associativa (condizionamento classico e condizionamento della paura). Il condizionamento della paura è frequente nelle vittime di violenza e nei reduci di guerra, e consiste nella rievocazione della paura e dell'angoscia provate, spesso scatenate da uno stimolo sensoriale presente durante l'esperienza traumatica.
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Dettagli appunto:
- Autore: Viviana Cesana
- Università: Università degli Studi di Milano - Bicocca
- Facoltà: Medicina e Chirurgia
- Corso: Fondamenti Anatomofisiologici dell'Attività Psichica
- Esame: Fondamenti Anatomofisiologici dell'Attività Psichica
- Docente: Nadia Bolognini
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