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IL POTENZIALE D’AZIONE


IL POTENZIALE D’AZIONE:

Cos’è e dove si forma?
Il potenziale d’azione consiste in un rapidissimo cambiamento del potenziale di riposo, che dal suo valore di -70mV arriva a +30mV, per poi ritornare al suo valore iniziale, in solo 1ms. Il potenziale d’azione, l’unico segnale in grado di trasmettersi anche a lunga distanza, si genera nell’assone della cellula nervosa, grazie alla presenza di canali voltaggio-dipendenti (VD), particolari canali ionici ad accesso variabile
situati nel monticolo assonico. Le diverse concentrazioni extra e intracellulari di K+ e Na+ sono il presupposto per la sua generazione.

Quando comincia il potenziale di azione?

Il potenziale d’azione inizia quando il potenziale di membrana a riposo, del valore di -70mV, raggiunge un voltaggio critico (potenziale soglia), attorno a -50mV (depolarizzazione); a tale potenziale alcuni canali V- D selettivi per il Na+ iniziano ad aprirsi, mentre a potenziali più bassi erano allo stato chiuso. La loro apertura provoca un aumento della permeabilità al sodio, portando quindi il potenziale di membrana vicino all’equilibrio di Na (+30mV), e questo fa ulteriormente salire il potenziale, aprendo altri canali (ciclo di Hodgkin).

Le due porte dei canali ionici Na+:
I canali V-D del sodio hanno 2 porte, una detta “di attivazione” (aperta al di sopra dei -50mV) e una detta “di inattivazione” (aperta al di sotto dei -50mV, in caso di iperpolarizzazione). Il problema sta nella differente velocità delle 2 porte: quella di attivazione, al raggiungimento del potenziale soglia, si apre repentinamente favorendo una maggiore permeabilità al sodio, mentre quella di inattivazione è più “ritardata”. Il funzionamento delle porte di inattivazione, in seguito all’apertura di quelle di attivazione, riporta la permeabilità al sodio al suo valore in condizioni di riposo. Tale processo, detto fase di ripolarizzazione, però, avverrebbe in modo troppo lento, perciò …

Cosa accelera la ripolarizzazione?

La ripolarizzazione viene accelerata dall’apertura di canali V-D di K+, che avevano anch’essi iniziato ad aprirsi a -50mV ma, avendo anch’essi una porta di inattivazione ritardata, la loro reazione avviene solo al valore di +30mV. La ripolarizzazione è più rapida grazie alla grandissima permeabilità al potassio rispetto a quella del sodio. Una volta terminata, si raggiungono ancora i -70mV e i canali si richiudono.


Vediamo nello specifico le FASI del potenziale di azione:
  • Fase crescente: l’entrata di Na+ depolarizza il neurone (effetto elettrotonico) → quando, in conseguenza a uno stimolo, Vm supera il valore di soglia (-50mV) i canali di sodio V-D si aprono, il potenziale di membrana diventa quindi sempre meno negativo (depolarizza) e l’interno diventa sempre più positivo (POTENZIALE GENERATORE).
  • Potenziale a punta → quando tutti i canali V-D del sodio sono aperti, la permeabilità ad esso è circa 20 volte maggiore di quella per il K+. Entra molto più sodio di quanto non esca potassio (potenziale a circa +50mV). Tuttavia i 50mV non si raggiungono mai perché i canali V-D Na+ sono programmati per inattivarsi dopo 1ms, mentre i canali V-D K+ sono programmati per aprirsi a +30mV, dove si ha una repentina inversione della polarità.
  • Fase decrescente → la diminuzione di permeabilità al Na+ e l’aumento a quella al K+ causano una rapida ripolarizzazione. Il potassio è sospinto fuori dal gradiente di concentrazione e dalle forze elettriche (ora l’interno della cellula è positivo e respinge le cariche positive di K).
  • Iperpolarizzazione → poiché la permeabilità a Na+ e K+ è lievemente maggiore che a riposo, la fase decrescente termina con l’iperpolarizzazione (potenziale più negativo di -70mV), per poi ritornare al valore in condizione di riposo.
Il periodo refrattario:
Una volta terminato il PdA, la cellula non è in grado da subito di generarne un altro, a causa del fatto che i canali ionici di Na+ sono allo stato inattivato. I canali ionici V-D per Na+, infatti, possono assumere 3 diverse conformazioni:
  • Chiuso – gli ioni non attraversano il canale, che può essere aperto solo da una depolarizzazione sopra la soglia;
  • Aperto – gli ioni attraversano il canale, che però si inattiva automaticamente dopo 1ms;
  • Inattivato – gli ioni non attraversano il canale, che non può passare allo stato aperto senza prima passare a quello chiuso (ciò avviene dopo alcuni ms da quando la cellula si è depolarizzata). Essendo qui allo stato inattivato, nessuno stimolo per quanto forte può causare un altro PdA durante il periodo refrattario assoluto.

È però comunque possibile generare un potenziale d’azione durante un periodo refrattario, se l’intervallo di tempo tra gli stimoli è abbastanza ampio: periodo refrattario relativo = serve uno stimolo più forte del normale per generare un PdA. Il periodo refrattario relativo determina una relazione tra intensità della stimolazione e frequenza di scarica del neurone:
  • Stimolazione intensa = il nuovo PdA inizia alla fine del periodo refrattario assoluto (basta che alcuni canali Na siano chiusi)
  • Stimolazione debole = il nuovo PdA inizia alla fine del periodo refrattario relativo (tutti i canali Na sono chiusi)

Quali stimoli generano un potenziale di azione?
Uno stimolo generante un PdA viene detto soprasogliare, al contrario di quello sottosogliare che non fa raggiungere la soglia. Stimoli soprasogliari diversi hanno lo stesso effetto (il PdA raggiunge sempre i 30mV), secondo la legge del tutto o nulla.

Perché alcune fibre conducono il segnale più velocemente di altre?
Al contrario dei potenziali graduati, il PdA continua ad avere la stessa ampiezza a qualsiasi distanza dal punto stimolato, e la sua velocità di conduzione dipende principalmente dal diametro dell’assone conduttore e dalla sua capacità di non disperdere corrente. Un maggior isolamento elettrico, quindi, può migliorare la velocità di propagazione a distanze maggiori. Nel SN esistono cellule (oligodendrociti nel SNC e cellule di Schwann nel SNP) che producono una sostanza isolante chiamata mielina, e le fibre da essa ricoperte vengono dette mieliniche. La mielina non è continua, infatti ci sono tratti nudi dell’assone (nodi di Ranvier) da cui si rigenera il PdA. Esso non si propaga quindi in modo continuo: si parla di conduzione saltatoria. Mentre nelle fibre prive di mielina la velocità del PdA è di 1m/s, in quelle mieliniche essa è di circa 100m/s!

Come avviene la conduzione nei dendriti? Perché?

Nei dendriti il segnale viene condotto solo attraverso un tipo di conduzione elettrotonica (breve distanza). I segnali elettrotonici, infatti, sono importanti per integrare segnali diversi, simultanei o in rapida successione, ma legati a uno stesso stimolo, in modo tale da rispondere a quelli più significativi. Il dendrite, grazie alle sue proprietà elettrotoniche, è in grado di integrare i segnali, operando una sommazione tra i segnali che lo attivano o inibiscono, nelle dimensioni spaziale e temporale.

L’assone gigante del calamaro:
In natura esistono neuroni di dimensioni giganti, come i 2 posseduti dal calamaro, grandi circa 1mm e in grado di sopravvivere in soluzione fisiologica fino a ½ giorni.

Caratteristiche generali conclusive del PdA:
  • Stereotipato vs l’ampiezza variabile dei potenziali locali
  • Tutto o nulla vs la forma e durata variabile dei potenziali locali
  • Senza decremento (si automantiene per tutta la lunghezza della membrana) vs l’esaurimento dei potenziali locali
  • Conduzione ortodromica = il PdA che parte da un’estremità dell’assone si propaga sempre nella stessa unica direzione
  • Si trasmette da un punto della membrana al successivo (la depolarizzazione di un punto della membrana provoca l’apertura dei canali V-D del punto successivo)
  • La sua velocità dipende dall’isolamento o il diametro della fibra (per aumentarla occorre modificare tali caratteri).
Anestetici locali bloccano il PdA nell’assone:
La lidocaina si lega ad un sito specifico del canale per il Na+ V-D e lo blocca.

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