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RAPPORTO MENTE-CERVELLO, CENNI STORICI

Preistoria
Già nella preistoria si inizia ad intuire che il cervello possa influenzare il comportamento. Sono stati ritrovati referti di ominidi con fori nel cranio: probabilmente si pensava che prova praticando dei fori si potesse modificare la struttura cerebrale.

Antica Grecia
Nell’antica Grecia, in particolare con Aristotele, si pensava che la sede dell’intelligenza fosse il cuore, mentre il cervello era solo un congegno per raffreddare il sangue (il razionale viene considerato “a sangue freddo”). Solo con Ippocrate si inizia a parlare di “teoria cerebro-centrica”, per cui il cervello è sede delle sensazioni ma anche dell’intelligenza. Uno dei primi a parlare di cervello come struttura da cui poteva dipendere un’alterazione nel comportamento fu Galeno che, sezionando il cervello delle pecore, scoprì l’esistenza del cervelletto dietro il cervello vero e proprio: il cervello veniva considerato sede della sensazione (es memoria di un dolore), il cervelletto sede del comportamento. Egli notò inoltre i ventricoli con del liquido all’interno mosso da essi (riprende la teoria dei 4 umori di Ippocrate con la “teoria ventricolare” → I ventricoli cerebrali del cervello trasportano i liquidi).

Età moderna
Nel 1500 Vesalio inizia a studiare le menti criminali sezionandole e dando un gran contributo alle nozioni anatomiche. Cartesio (1596-1650) afferma che l’uomo ha, rispetto agli animali, in più l’intelligenza: la ghiandola pineale per lui dirige la risposta motoria su comando della mente, e il movimento è permesso dalla pressione esercitata dal liquor sui muscoli, tramite i nervi. Egli prevede che gli spiriti animali portino le sensazioni.

Illuminismo
Sul finire del 18 esimo secolo viene chiarita l’esistenza del SNC, con suddivisione in sostanza grigia e bianca; si iniziano a studiare i neuroni e i “solchi del cervello”, che lo dividono in regioni che controllano varie particolari funzioni. Con Luigi Galvani si teorizza che il cervello controlla il movimento tramite corrente elettrica (bio-elettricità); Volta, ripetendo gli esperimenti di Galvani, sostiene che la contrazione dei muscoli sia dovuta al collegamento del nervo e del muscolo, e non all’elettricità animale (che non esiste).

Inizi del 1800
1810: Metodo della lesione sperimentale → Magendie Vs Bell. Il primo dimostra il ruolo delle radici posteriori nella sensibilità somatica, mentre il secondo dimostra il ruolo della radice ventrale nella motilità. Nello stesso periodo è molto influente la frenologia di Gall: egli inizia a misurare le dimensioni di diversi cervelli, affermando che conformazioni diverse determinano tratti della personalità. Flourens, nel 1823, inizia così a verificare se effettivamente esiste una correlazione tra conformazione fisica della testa e comportamento, e nota che non era così, ma conclude (tramite esperimenti su uccelli) che tutte le porzioni del cervello partecipano nella stessa misura a tutte le funzioni mentali. Negli stessi anni tali sistemi di analisi del comportamento animale sono divenuti sempre più sofisticati (vedi Ferrier, Munk, Fritch e Hitzig).

Metà del 1800
Verso la metà del 1800 si passa agli studi sull’uomo: dalla “scatola nera” alla neuropsicologia e alle neuroscienze → Broca (vedi caso “Tan”, che dopo un ictus si continuava a muovere ma non poteva parlare, diceva solo “tan” a ripetizione) e Harlow (caso di Phineas Gage: infilzato da un bastone, una volta rimosso era diventato isterico e bestemmiava perché aveva danneggiata la corteccia orbitofrontale). Si inizia a parlare di “correlazione anatomo-clinica” (associazione comportamento - paura). Brodmann, con lo studio della citologia, individua diverse aree del cervello che ancora adesso sono il sistema dominante per primati umani e non.
Dalla teoria evoluzionistica di Darwin si inizia a pensare che uomo e animale derivino da una progenie comune: se il cervello controlla il comportamento, quelli comuni tra specie possono essere studiati per ablazione (su animali).

Età contemporanea
Le neuroscienze oggi sono degli studi scientificamente condotti sul sistema nervoso, un macro-settore che comprende da medici a psicologi che analizzano le diverse parti e funzioni del cervello scambiandosi conoscenze. Esse hanno diversi livelli di analisi:
Molecolare → suddivisa in neurochimica e neurobiologia molecolare, usa materiale genetico neuronale per comprendere la struttura e funzione delle molecole del cervello e la chimica del SN;
Cellulare → suddivisa in neuroanatomia, neurobiologia dello sviluppo e neuroscienza computazionale, studia la struttura del SN, analizza lo sviluppo e maturazione del cervello;
Sistemica → neuropsicologia dei sistemi cognitivi, studia come i sistemi analizzano le info sensoriali e regolano la percezione;
Comportamentale → suddivisa in neuroetologia, neurofarmacologia e psicobiologia, studia le basi neurali e biologiche del comportamento;
Cognitiva → suddivisa in psicofisiologia, neurofisiologia, neuropsicologia e psicologia cognitiva, studia in che modo l’attività del cervello crea la mente e misura le abilità percettive e le attività elettriche nel cervello.

Il cervello umano è stato definito il pezzo di materia più complesso dell’universo, di cui ancora ci sfugge qualcosa (anche se solo una piccola percentuale).

Clinici specialisti:
  • Neurologo
  • Psichiatra
  • Neurochirurgo
  • Neuropatologo
  • Neuropsicologo (studia basi neurali del comportamento e dei processi cognitivi)
Neuroscienziati sperimentali:
  • Neuroanatomista
  • Neurobiologo
  • Neurochimico
  • Neuroetologo
  • Neurofarmacologo
  • Neurofisiologo
  • Psicofisiologo, Psicobiologo, Neuropsicologo
Metodi di studio (vedi MANUALE):
- Invasivi su animali (inattivazione aree cerebrali e misurazione attività cerebrale, registrazione attività di singoli neuroni con elettrodi)
- Non invasivi sull’uomo (misurazione attività cerebrale, disfunzione aree cerebrali, metodi comportamentali, metodi di visualizzazione del cervello umano “in vivo” e risonanza magnetica funzionale, elettroencefalogramma EEG, stimolazione transcranica magnetica e elettrica che altera il comportamento)

La Neuropsicologia è un’indagine sistematica dei deficit cognitivi conseguenti a lesione cerebrale a fini diagnostici e riabilitativi/conoscitivi sull’organizzazione neuroanatomica dei processi cognitivi superiori e sulla loro organizzazione funzionale.

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