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Inseminazione artificiale nell'allevamento equino

Attualmente l’80% delle cavalle vengono inseminate per via artificiale, quindi di tipo strumentale con seme fresco, congelato o refrigerato. Come nelle altre specie, con l’IA abbiamo una maggior efficiente utilizzo dello stallone che può salire più cavalle, anche a distanza e questo diventa importante per stalloni atti all’attività sportiva. Ovviamente proteggiamo animali di alto valore economico da possibili traumi, patologie infettive veneree e soprattutto anche le fattrici, in quanto alcuni stalloni hanno comportamenti  mansueti e altri  decisamente aggressivi.  Inoltre c’è anche un effetto benefico sulla fertilità nel senso che il seme di alcuni stalloni non è eccellente ma il potere benefico degli extender che sono i diluitori, ne migliorano la motilità e la capacità di sopravvivenza  anche all’interno dell’apparato genitale femminile. Abbiamo altresì un controllo reale della fertilità di quel soggetto, perché è chiaro che se uno stallone monta su una cavalla, eiacula, e poi ad un certo punto vedo che a metà stagione ho il 70% di cavalle vuote,  mi chiedo: è colpa dello stallone, erano le cavalle che non erano in ordine…. Non lo posso dire. Diversamente in FA, io so quale materiale seminale che utilizzo  e posso trarre delle conclusioni  o mettere in opera dei provvedimenti per migliorare la fertilità  dell’uno o dell’altra. L’Inseminazione artificiale viene fatta nella cavalla con una tecnica che ha bassissimo impatto biologico , essendo una manualità iatrogena , il nostro ruolo è di non avere responsabilità di danno , per questo motivo, mentre in natura , la verga lurida di smegma , di terra , si infila serenamente nella vagina , in questo caso noi dobbiamo stare attenti che nessuno possa dire di aver infettato la cavalla. La procedura d’inseminazione, quindi, prevede: il bendaggio della coda con un bendaggio sterile,  e tre passaggi successivi con una soluzione disinfettante (betadine, soluzione a base di iodio, si fa una saponata, si sciacqua, ancora saponata, si sciacqua per 3 volte e alla fine si asciuga perfettamente in modo che, con il guanto e il gel sterile, si inserisce il catetere da fecondazione flessibile in modo da non traumatizzare l’endometrio della cavalla, nella cervice e poi in utero evitando  infezioni).  Tutto il materiale è usa e getta, sterile e non tossico (lo stantuffo nero delle siringhe è tossico per il seme). La cavalla deve essere tenuta in un travaglio e preparata per l’inseminazione; viene indossato un guanto sterile sopra il guanto da esplorazione e, con una piccola quantità di gel non spermicida sul dorso della mano e coprendo la punta della pipetta con la mano stessa, si arriva fino alla volta craniale della vagina (inducendo l’indice in cervice e spingendo il catetere fino al corpo dell’utero depositando in questa porzione il seme).
Con il seme fresco e refrigerato (prelevato da almeno 24 ore e portato a 4°C) la dose inseminante è di almeno 250-500 milioni di spermatozoi progressivamente motili PMS (diverso dal numero totale di spermatozoi, in quanto i morti o quelli che si muovono con movimento circolare non sono in grado di progredire lungo le vie genitali femminili di raggiungere la tuba e di inseminare). Normalmente si insemina la cavalla, se non si è indotta l’ovulazione,  ogni 48 ore (vita media materiale seminale) da quando il follicolo  dominante ha raggiunto 35mm . Se utilizziamo l’hCG,  farmaco che induce l’ovulazione, si fa una singola inseminazione 24 ore dopo che l’ho somministrato. Convenzionalmente gli stalloni nelle stazioni di monta vengono prelevati il lunedì, mercoledì e venerdì se il centro di raccolta è vicino, se il seme è refrigerato  arriva generalmente il giorno dopo.
Il seme di cavallo, dopo lo scongelamento(38°C x 30”) vive al massimo 5-6 ore; viene pagato inoltre a dose, in media una dose di cavallo ad ostacoli costa 1000-1200 euro, quindi abbiamo a disposizione un’unica dose per ciclo.  Si feconda immediatamente dopo l’ovulazione : viene indotta l’ovulazione, come se fosse seme refrigerato,  ma si comincia a guardare la cavalla ogni 6 ore, questo perché 6 ore è la durata di vita massima dello spermatozoo e della cellula uovo. In questo modo, non appena individuo l’ovulazione, insemino, quindi alternando le visite ogni 6 ore vuol dire che la cellula uovo avrà al massimo 6 ore di vita e il seme appena scongelato sarà al massimo della sua attività. Le cavalle vengono quindi raccolte in un centro di fecondazione per essere osservate e fecondate nello stesso periodo.  La dose inseminante è circa 200 milioni PMS.
Poiché il seme equino non è il top della fertilità, si utilizzano tecniche alternative che sono sempre più precise: non si mette più il seme nell’utero, ma si mette nella giunzione tra l’utero e la tuba , in maniera che non venga disperso nessun spermatozoo inutilmente e quindi si usa o l’endoscopio oppure tecniche di inseminazione uterina profonda che usano cateteri flessibili e portano il seme direttamente lì. L’alternativa sempre funzionale è rappresentata dalla monta naturale, anche questa viene spesso nel territorio affrontata in modo poco preparato. Per la monta naturale è importante disporsi in un ambiente idoneo, quindi in un’aerea ampia, con un pavimento non scivoloso (meglio terra battuta o erba); se ci sono fattrici alte si utilizzano delle zone preparate con piccolo affossamento, in modo tale che lo stallone  risulti più alto per coprire la fattrice. Anche qui è utile fasciare la coda soprattutto per tutelare lo stallone perché i crini sono come i fili di pesca, nylon, lavare la zona perineale ed eventualmente utilizzando le coperte di cuoio con delle frange di cuoio messe sul collo della cavalla evitando che lo stallone morda la cavalla sul collo(così facendo bilancia il corpo per la spinta pelvica). In alcuni casi, viene alzato un anteriore fino a che non sia avvenuta la penetrazione; risulta utile lavare la verga, controllando poi l’avvenuta eiaculazione e la qualità del seme.

Tratto da GENETICA E ALLEVAMENTO DEGLI EQUINI di Denis Squizzato
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