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I sistemi di telecomunicazione e le trasformazioni dello spazio urbano

I sistemi di telecomunicazione e le trasformazioni dello spazio urbano  


INTRODUZIONE. Questo saggio esamina il modo in cui informazioni e telecomunicazioni stanno trasformando la nostra vita di ogni giorno nelle città: la casa è diventata estensione dell'ufficio, l'aeroplano un luogo di lavoro, l'ufficio un luogo di scambio sociale e comunicazione interpersonale. La diffusione delle tecnologie informatiche ha drasticamente incrementato la complessità delle città moltiplicando il numero e la tipologia delle possibili interazioni tra individui, uffici, sistemi tecnici e così via. Le telecomunicazioni hanno reso gli elementi fondamentali della vita urbana (alloggi, trasporti, lavoro, svago) molto più complessi nelle loro strutture logistiche temporali e spaziali.
Non si è analizzato spesso il ruolo che le nuove tecnologie hanno avuto e tutt'ora hanno sulle mutazioni della crescita urbana. Negli anni '70 Ronald Abler era un pioniere degli studi riguardanti comunicazione e spazio urbano, prevedendo dei progressi nella trasmissione delle informazioni che avrebbero condotto al cambiamento delle modalità di acquisizione delle informazioni e allo spostamento delle attività direzionali fuori dai centri metropolitani, garantendo una uguale distribuzione delle informazioni a livello nazionale e forse mondiale.
George Gilder nel 1995 estese le argomentazioni di Abler definendo il progresso informatico personale e organizzato come la causa della morte delle città, il bagaglio eccedente dell'era industriale. La città infatti non necessità più delle sue strutture pubbliche tradizionali perché tutto è a portata di mano.
Nel 1997  Gordon  e Richardson asserirono che tali sistemi rinforzarono i movimenti verso l'esterno della città, accelerando il fenomeno di decentralizzazione. Le città moderne insomma saranno assolutamente non compatte, fino a diventare non luoghi.
 Nicholas Negroponte nel 1995 aveva affermato che l'era post informatica avrebbe rimosso ogni limitazione geografica, liberando l'uomo dalla dipendenza dalle coordinate spazio – temporali

Tratto da GEOGRAFIA DELLE CITTÀ GLOBALI di Gherardo Fabretti
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