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Intervento nutrizionale nell'anziano


L’alimentazione nella vecchiaia è influenzata da diversi fattori:

fisiopatologici (edentulismo, digestione lenta, inattività fisica, scelta del cibo e sua preparazione)
psicologici (anedonia, apatia, solitudine, lutti, depressione, difficoltà sociali)
culturali/sociali (scarsi mezzi finanziari, educazione alimentare)

Particolare importanza va data all’apporto idrico (per salvaguardare la funzione renale e l’ipertensione), al sodio (sempre per l’ipertensione e per lo scompenso cardiaco), al glucosio per i diabetici e al lattosio per gli intolleranti. Anche l’approccio affettivo e ambientale durante l’alimentazione è essenziale: mangiare in compagnie piacevoli, in luoghi accoglienti, cibi con buona presentazione, personale d’aiuto in caso di bisogno.
Un’altra strada può essere la terapia parenterale o enterale che si può effettuare solo per brevi periodi (6 settimane). Una terapia d’appoggio può essere costituita da testosterone, EPA, antidepressivi.

Tratto da GERIATRIA di Lucrezia Modesto
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