Skip to content

La riforma del titolo V della Costituzione, 2001


Per circa un secolo e mezzo lo stato, con i suoi apparati organizzativi, il personale professionalmente qualificato su cui poteva contare, le norme di tutela via via in vigore, ha dominato incontrastato sulla scena archivistica. Ma dagli ultimi decenni del 900 il quadro è cambiato (e continuerà probabilmente a cambiare). Il monopolio statale ha ceduto il passo a un diffuso e articolato pluralismo istituzionale. Si è verificato infatti negli ani 70: l’entrata in vigore dell’Ente-Regione e successivamente un ampio trasferimento di funzioni dallo Stato alle regioni soprattutto a seguito della Riforma del titolo V della costituzione portata a termine nel 2001; un ampliarsi delle aree di autonomina dei comuni e delle province e l’emanazione da parte delle regioni di una serie di provvedimenti legislativi riguardanti i beni culturali in genere, tra cui quelli archivistici; un accresciuto interesse degli enti locali, di enti pubblici o associazioni private per il recupero della propria rispettiva memoria e da parte della storiografia il manifestarsi di una crescente esigenza di utilizzare documentazione altra da quella di pertinenza statale; la caduta di nette distinzioni tra la sfera pubblica e la sfera privata, ecc. La memoria non statale che era stata a lungo sacrificata a vantaggio di quella statale ha finito col prendersi la rivincita.

Tratto da GLI ARCHIVI TRA PASSATO E PRESENTE di Alessia Muliere
Valuta questi appunti:

Continua a leggere:

Dettagli appunto:

Altri appunti correlati:

Per approfondire questo argomento, consulta le Tesi:

Puoi scaricare gratuitamente questo riassunto in versione integrale.