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Crollo del sistema di Bretton Woods e del gold-dollar standard

Il declino della potenza americana fu il prodotto di una serie di fattori concomitanti le cui manifestazioni erano il calo del saggio di profitto nelle attività economiche non finanziarie, la crescita del costo del lavoro e della concorrenza internazionale, i costi insostenibili del mantenimento di un ordine geopolitico agli Stati Uniti favorevole e l'inadeguatezza del sistema gold-dollar standard. Gli Stati Uniti collaborarono alla ripresa delle economie europee attraverso il Piano Marshall e la creazione dell'OECE (1948). Nel '52 i Paesi OECE aiutati dal Piano Marshall avevano registrato una crescita del 39% della produzione industriale, e anche il Giappone sosteneva una crescita senza pari. Alla crescente competizione internazionale aumentava parallelamente la pressione interna del costo del lavoro e nel '68 la protesta dei lavoratori americani culminò nella "pay explosion" che si tradusse in aumento generalizzato dei salari e in una riduzione dei tassi di profitto. Inoltre il sistema del Gold-dollar standard si basava sull'idea che non si sarebbero verificati i destabilizzanti flussi di capitale degli ani '30, tuttavia il movimento di capitali cominciò a crescere, anche perchè l'aumento del costo del lavoro incoraggiava le imprese a investire all'estero e a delocalizzarsi (IDE).

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