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Fattori interni di mutamento


Il carattere di una società è determinante per il tipo di risposta alle opportunità di guadagno rese possibili da cambiamenti ambientali favorevoli e da spostamenti nella distribuzione internazionale del potere. È impossibile elencare tutti i fattori interni che condizionano la politica estera degli stati. Esistono troppe variabili qualitative: la struttura sociale, gli interessi economici, l’organizzazione politica… inoltre, quando questi fattori subiscono delle modifiche mutano anche gli interessi e il potere dello stato stesso. La nascita e il declino delle classi sociali, il mutare delle coalizioni dei gruppi di interesse nazionali e i mutamenti economico-demografici, insieme ad altri fattori possono provocare mutamenti di ampia portata negli obiettivi di politica estera e nella capacità degli stati di perseguire tali obiettivi.
Rispetto al mutamento politico internazionale, l’aspetto più importante di un regime nazionale sta nel rapporto tra profitti privati e pubblici. Se la crescita e l’espansione dello stato e l’interesse dei gruppi più potenti sono complementari allora lo stato riceverà un forte stimolo ad espandersi e a tentare di cambiare il sistema internazionale. Se invece la crescita e l’espansione dello stato impongono un pesante prezzo a questi gruppi o minacciano i loro interessi, si crea un forte disincentivo. All’interno della società, i fattori sociali, politici ed economici svolgono il ruolo di incentivi e disincentivi che spingono gli individui e i gruppi a comportarsi in modo tale da aumentare o diminuire il potere dello stato, condizionando di conseguenza la sua propensione ad ampliare il controllo sul sistema internazionale. Si potrebbe dire che una società non aumenta le proprie ricchezze e il proprio potere se non ha un’organizzazione efficiente. Gli individui devono essere incentivati a intraprendere quelle attività che porteranno ad un aumento della ricchezza e del potere della società. Bisogna escogitare dei meccanismi che creino un equilibrio tra tassi di profitto sociale e privato. Questa sarebbe la principale funzione dei diritti di proprietà che operano una distribuzione dei benefici e dei costi all’interno della società. Un’organizzazione sociale può dirsi efficiente quando in essa i diritti di proprietà fanno sì che i benefici privati siano superiori ai costi delle attività socialmente remunerative intraprese dagli individui. La condizione necessaria all’interno di uno stato affinchè esso tenti di modificare il sistema internazionale è che gli ordinamenti sociali interni garantiscano che i benefici potenziali che i membri della società ricaveranno da questo mutamento siano maggiori dei costi previsti. Questa era l’idea centrale de “la ricchezza delle nazioni” di Adam Smith: in una economia di mercato competitiva, l’interesse economico individuale mosso da una mano invisibile contribuisce alla crescita economica e al benessere della società. Anche altri stimoli sono stati utilizzati dalla società per spingere gli individui a identificarsi col bene comune e a contribuire ad esso. La religione e le ideologie politiche promettono ricompense ai fedeli.

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