Skip to content

I mezzi di sussistenza ed economia: dai colletti blu ai colletti d’oro


Ogni attività umana ha un’espressione spaziale. Nei diversi sistemi economici si riconoscono regioni di concentramento industriale, aree di specializzazione e luoghi specifici destinati a fabbriche e magazzini.  Le attività primarie sono legate alle risorse naturali che le attività stesse raccolgono o sfruttano: la localizzazione è quindi predeterminata dalla distribuzione di minerali, combustibili, foreste, zone pescose e dalle condizioni naturali che interessano agricoltura e allevamento. Gli stadi successivi delle attività appaiono sempre più svincolati dalle caratteristiche dell’ambiente fisico. Le attività secondarie, incentrate sulla lavorazione di materiali e sulla produzione di merci, richiedono condizioni spaziali diverse dalle attività al dettaglio del terziario o dei poli di ricerca e dei complessi d’uffici delle attività quaternarie e quinarie. Si presume, comunque, che per ogni livello industriale o di attività si possa identificare un insieme ricorrente di vincoli economici.  Si presuppone che venditori di merci e servizi mirino alla massimizzazione dei profitti. Per raggiungere tale obiettivo, ciascuno di questi soggetti deve tenere conto dei costi di produzione e di quelli derivanti dal mercato, nonché dei condizionamenti della politica, della concorrenza e di altri fattori limitativi, non ultimi i capricci del comportamento individuale. Alla fine bisogna comunque supporre che, nelle economie di mercato, la migliore valutazione della correttezza delle decisioni economiche sia determinata dal meccanismo di mercato. In sostanza, tale meccanismo si fonda sul prezzo – il prezzo della terra, dei salari, di un corso universitario e/o di formazione o dei beni in magazzino. A sua volta, il prezzo si considera funzione della domanda e dell’offerta. Nelle grandi economie complesse, in cui esistono molti produttori, venditori e acquirenti e ci sono molti prodotti alternativi in competizione sul mercato, il prezzo è la misura imparziale del valore comparato e della redditività. La relazione teorica tra offerta, domanda e prezzo è semplice: se la domanda di un bene o di un servizio supera la disponibilità, la scarsità farà salire il prezzo che è possibile attribuire al ben o al servizio sul mercato. L’innalzamento di prezzo aumenterà la redditività della vendita, il che incoraggerà i produttori esistenti ad aumentare la produzione, oppure indurrà nuovi produttori o venditori a entrare sul mercato. Quindi, più elevato è il prezzo di una merce, maggiore quantità ne verrà offerta sul mercato. Quando il prezzo è molto elevato, però, pochissimi sono inclini ad acquistare. Per smaltire la maggiore produzione, produttori vecchi e nuovi sono costretti a ridurre i prezzi, così da ampliare il mercato, rendendo la merce accessibile a una quantità più elevata di potenziali acquirenti. Ciò equivale a dire che a prezzi più bassi verranno acquistate maggiori quantità di una merce. Se i prezzi diminuiscono troppo, produzione e vendita diventano prive di profitto e i fornitori inefficienti sono costretti ad abbandonare il campo, riducendo l’offerta. L’equilibrio di mercato è caratterizzato da una situazione di prezzo in cui l’offerta equivale alla domanda, soddisfacendo sia le esigenze dei consumatori sia ricerca di profitto dei fornitori.  Nel caso delle attività primarie i punti o le aree di possibile produzione sono fissati dalla natura. L’unica decisione, dunque, resta quella di sfruttare o meno le risorse conosciute. Nel caso delle attività economiche del settore secondario e fino al quinario, la scelta della localizzazione è più complessa, richiedendo di valutare le spinte localizzative connesse a considerazioni plurime sui costi e sulle prospettive di profitto. Sul versante della domanda, a definire le aree in base alle opportunità commerciali è la distribuzione della popolazione e della capacità di acquisto. La localizzazione regionale delle attività del terziario può risultare quasi altrettanto fissa di quella delle attività primarie. Sul versante dell’offerta, prendere decisioni comporta, per gli industriali, un insieme di equazioni più elaborato. I produttori devono considerare il costo delle materie prime, la distanza tra queste ultime e i mercati, il costo della manodopera, le spese per il combustibile, la disponibilità e i costi di capitale e una serie di altri oneri, relativi al processo di produzione e distribuzione.

Tratto da I CONCETTI CHIAVE DELLA GEOGRAFIA di Gabriella Galbiati
Valuta questi appunti:

Continua a leggere:

Dettagli appunto:

Altri appunti correlati:

Per approfondire questo argomento, consulta le Tesi:

Puoi scaricare gratuitamente questo appunto in versione integrale.