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Lento processo di sgretolamento dell’ordine


Inizialmente espose le sue idee a re Giacomo II d'Aragona poi a Parigi, dove trovò ascoltatori alla corte di Francia. Filippo si immaginò in queste vesti, e delineò un sorprendente programma di cui sono rimasti alcuni frammenti; egli doveva abdicare in favore del figlio maggiore per divenire gran maestro degli ordini unificati. Gli ordini dovevano essere nominati Cavalieri di Gerusalemme e il gran maestro avrebbe preso il titolo di re di Gerusalemme; i prelati erano tenuti a devolvere le loro entrate al gran maestro e così pure gli ordini monastici, inoltre il “Bellator Rex” avrebbe avuto forte voce in capitolo nelle elezioni papali. Nel frattempo Filippo doveva far fronte ai problemi finanziari ereditati, aveva trovato il regno quasi alla bancarotta e le costose guerre avevano indebolito ulteriormente le finanze; nel 1294  e 1296 impose decime alla Chiesa di Francia e  proibì l'esportazione di oro,compresi i tradizionali contributi per la Santa Sede entrando in conflitto con i papato. Si impadronì di vasi d'oro e d'argento dei nobili pagandoli inferiormente, li fece fondere e coniò monete, impose tasse sul commercio e sulle proprietà e svaluto la moneta. Nel luglio del 1306 attaccò gli ebrei, il 22 del mese furono arrestati e imprigionati, il denaro confiscato, i beni venduti all'asta e i loro affari trasferiti alle banche italiane in cui Filippo nutriva profonda fiducia, gli ebrei che sopravvissero furono espulsi. Per il Filippo religioso, la presenza del Tempio rappresentava un ostacolo esasperante, per il Filippo politico, la sua distruzione rappresentava un sollievo finanziario. I grandi ufficiali templari erano contrari ad una fusione con l'Ospedale, i due ordini erano sempre stati in concorrenza, nonostante la collaborazione contro il comune nemico saraceno,c'erano stati scontri sanguinari. Quando papa Clemente V chiese  l'opinione dell'ultimo gran maestro Jacques de Molay sull'unione, la risposta fu negativa; Clemente diede il memorandum di Molay agli ufficiali regi, così Filippo seppe che la sopravvivenza del Tempio avrebbe bloccato i suoi progetti; era il 1306, anno della cacciata degli ebrei, e il re era pienamente consapevole della superiore ricchezza dell'ordine.

Tratto da I TEMPLARI di Elisa Giovinazzo
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