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Contesti su cui intervenire per sostenere l'anziano


Famiglia (quella estesa tipica del mondo contadino migliore per l’anziano rispetto a quella nucleare), può essere difficile la presenza in famiglia di un anziano specie se demente, rischio di disturbi depressivi, necessità di prendersene cura continuamente può portare al maltrattamento e violenza fisica sull’anziano. Interventi che migliorino la qualità della vita all’interno della famiglia per diminuire la probabilità di istituzionalizzazione, provoca un rapido deterioramento psicofisico e aumenta il rischio di morte. Il personale sanitario: i medici devono rendersi conto anche delle proprie reazioni emotive nei confronti dei soggetti anziani. Creare una rete di sostegno che possa intervenire su livelli diversi (assistenti sociali, domiciliari, animatori, volontari): soddisfazione bisogni primari, relazioni interpersonali, migliorare qualità vita, nell’ambiente in cui sentono di appartenere. Per es. centri sociali per anziani (è importante come per gli adolescenti il rapporto con gruppo dei pari) e università della terza età (nuove esperienze secondo i ritmi percettivo-motori di quest’età, occasione di arricchimento culturale). Accudire l’anziano in famiglia senò assistenza domiciliare, ospedalizzazione a domicilio, case-alloggio, casi di riposo. Interventi di animazione (potenziare risorse) e riattivazione (riguarda l’anziano in condizioni patologiche: cercare di migliorare le prestazioni dell’anziano nella quotidianità, recuperare la memoria residua). A livello  macrosociale interventi economici-politici per cercare di migliorare le situazioni di disagio. La prevenzione deve essere più precoce possibile (esercitare la memoria, capacità cognitive, occuparsi di sé dal punto di vista fisico e psichico).

Tratto da IGIENE MENTALE. PSICHIATRIA E PREVENZIONE. di Antonella Bastone
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