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Il paesaggio in Fellini e Bertolucci


Fellini negli ultimi quindici anni porta i protagonisti a prendere atto del vuoto, del senso di dispersione si denota una sorta di gigantismo attraverso la dilatazione delle figure nello spazio.  Tuttavia i La città delle Donne, Ginger e Fred, La Voce della Luna e La nave va si registra già il progressivo stendersi di un velo funebre.
In Bertolucci invece il paesaggio diventa lentamente protagonista, con Novecento si affermano le doti dell’autore di narratore epico. E’ uno dei pochissimi registi che può ancora confrontarsi sul piano internazionale ottenendo anche il riconoscimento dell’oscar. Bertolucci è si confronta con l’america attraverso la rappresentazione delle grandi storie, con L’ultimo imperatore (1987) e piccolo Buddha (993) Con il tè nel deserto narra la storia d’un viaggio alla scoperta di sé e ripropone con Io ballo da sola (1996) uno guardo nuovo e meno distaccato e contemplative la vita di una comunità di americani nelle colline toscane.

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