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Scambio verbale e comunicazione non verbale


Durante un colloquio la comunicazione avviene attraverso l’integrazione simultanea di aspetti diversi come aspetti verbali, paralinguistici e cinesici. Lo scambio verbale si propone uno scopo specifico e le sue caratteristiche sono:
1-Scelta del linguaggio: il linguaggio deve sempre adattarsi a quello del soggetto, bisogna tener conto dell’età, del livello culturale e della tipologia della sua personalità. Linguaggio più semplice, utilizzare termini ed esempi presi dalla vita di tutti i giorni, questo per far modo che il soggetto si possa esprimere nella forma linguistica che gli è più idonea senza dar giudizio valutativo o manifestare incomprensione. Il conduttore dovrà sempre dimostrare rispetto per le idee e i contenuti espressi dal soggetto, dandogli la sensazione di poter parlare ed esprimersi liberamente.
2-Modo di porre le domande: le domande devono essere espresse in modo da essere comprese, da non creare disagio nel soggetto e da facilitare l’emissione della risposta. Le domande possono essere: dirette (per esplorare aspetti di conoscenza e razionalità), Indirette (per raccogliere info.che mirano a sentimenti e emozioni), Proiettive (si chiede al paziente di immaginarsi una situazione di fantasia o di pensare alle ragioni per cui altri si comportano in un certo modo). Inoltre, bisogna introdurre i temi gradualmente, partire dal particolare per arrivare al generale o passare dal generale al particolare; andare dal semplice al complesso, cioè parlare di situazioni più complesse ed implicanti nel momento in cui si è già stabilita una certa relazione ed una certa intimità tra esaminatore ed esaminato.
Avviene uno scambio e un’interazione tra psicologo e soggetto anche su base non verbale ed ha più rilievo di quanto si pensi poiché ciò che non è verbalizzato sollecita l’attenzione non selettiva. La prima idea che conduttore e paziente si fanno della persona che hanno di fronte è spontaneamente basata su aspetti di comportamento non verbale come il tono della voce, mimica e gesti. Dunque la comunicazione non verbale è uno scambio di informazioni che si basta proprio su quest’ultimi elementi.
La comunicazione verbale è più controllabile dal soggetto a differenza della CNV che è più immediata, sfugge più facilmente alle regole del controllo, veicolando con maggior facilità emozioni e stati affettivi. Quindi, attraverso i movimenti del corpo, volto e mani, è possibile cogliere il significato delle emozioni, degli atteggiamenti, dei conflitti, consci e inconsci, che il soggetto sta vivendo e che non esprime verbalmente. Aspetti importanti del non verbale sono: intonazione, sottolineature verbali, variazioni di tono e aspetti paralinguistici (pause, esitazioni).

Tratto da IL COLLOQUIO COME STRUMENTO PSICOLOGICO di Carla Callioni
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