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Servizi per infanzia e adolescenza


I servizi per l’infanzia e l’adolescenza sono moltissimi e con proposte molto diverse tra loro. In seguito ad alcuni decreti legislativi, il loro numero è aumentato, si sono formati dei servizi innovativi come risposta ai nuovi bisogni sociali e si è investito molto nel campo dell’infanzia,ma meno in quello dell’adolescenza.
I servizi educativi fondano la loro identità sul carattere formale e intenzionale delle attività che vi si svolgono. Le esperienze educative possono essere di tre tipi: formali (azioni fortemente volute ed organizzate), informali (concorrono alla formazione ma non sono caratterizzate da progetti e intenzionalità dichiarate), non formali (sono esperienze pubbliche intenzionali ma non rilasciano titoli di studio e non sono obbligatorie). I servizi educativi sono formali perché partono da un preciso mandato istituzionale che afferma il loro funzionamento, e si connotano per l’intenzionalità e l’adozione di un registro asimmetrico. Ogni educatore porta nella situazione educativa specifiche convinzioni su cosa significhi educare e sul suo ruolo; le sue convinzioni sono sia esplicite che implicite.
La materialità dell’evento educativo è intesa come concreta organizzazione di tempi,spazi,corpi e mezzi attraverso i quali ogni evento educativo si dà come tale,ma anche come l’insieme delle determinazioni che incidono sul modo in cui è tutto pensato. Per il materialismo,l’educazione è una pratica il cui esito ha comunque un carattere storico e transitorio. L’educazione è una pratica orientata a costituire un soggetto funzionale in un determinato contesto.
Il soggetto è l’esito di un processo che si da tramite strutture implicite, il potere è nascosto ma agisce in modo determinante (Foucault). Queste strutture di potere sono state denominate come “dispositivi”. Il dispositivo è il principio organizzatore che concorre a disporre gli elementi che costituiscono la situazione educativa in quanto tale. Ogni dispositivo pedagogico è a propria volta inserito in altri dispositivi, e può attraversare più ambiti d’azione.
I luoghi separati dell’educazione (come la scuola) sono organizzati come una sorta di mondo a sé stante che riproduce il mondo degli adulti ma è anche differente da esso, è un mondo che prepara alla vita adulta al di fuori. Vi si giocano strategie invisibili dei dispositivi che concorrono a organizzare un evento educativo e costituiscono la soggettività di ogni individuo.

Tratto da IL LAVORO PEDAGOGICO NEI SERVIZI EDUCATIVI di Adriana Morganti
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