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Via Francigena: valicando gli Appennini

Siamo poi a Fornovo di Taro, la Forum Novum romana, mercato alle confluenze di tre fiumi.
Importante è la pieve romanica del duomo del 854. Da Fornovo si sale verso monte Bardone (da mons longobardorum), attrezzato con pievi e ospitali. Sosta importante era Berceto.
Quindi giungiamo alla Cisa, dove Napoleone creò una strada. Vicino Bardone troviamo la pieve di Bardone, di fondazione longobarda. A Berceto fa tappa anche Sigerico. Qui San Moderanno portò alcune reliquie di San Remigio, evangelizzatore dei franchi. Il duomo ha inoltre le reliquie di san broccardo, altro evangelizzatore. Sul fianco del duomo sono anche le statue di Pietro e Paolo. Comunque era una chiesa molto visitata. La strada napoleonica della Cisa non è lontana dal passo medievale, dove in epoca longobarda esisteva un passo dedicato alla Madonna. Nel XVI secolo il passo era vigilato: ricordiamo che è il principale valico appenninico tra nord e sud.

Come alternativa al percorso di Sigerico, esisteva la Via del Volto Santo, che entrava in Garfagnana ricongiungendosi a Lucca.
La bassa val di Magra era nel medioevo intersezione tra Francigena e via diretta a Compostela. Scendendo dalla Cisa giungiamo a Pontremoli, sorta per il controllo dei traffici attraverso la Cisa. Vi sostò Sigerico. L’abitato ha forma allungata, sorgeva su strada. Giungiamo quindi a Villafranca in Lunigiana, che conserva i resti del castello del Malfido, che serviva per controllare i traffici sulla Francigena. Poi si giunge ad Aulla, dove furono portate le reliquie di san Caprasio da un'abbazia provenzale. Vi passò Sigerico. Più giù, la pieve romanica di S.Andrea di castello si trova sul cammino per compostela. La valle così si apre, fino a Sarzana, città erede dell’antico porto romano di Luni, in territorio ligure. Sarzana all’epoca di Sigerico era solo un castello posto su un'altura. Il castrum va poi lentamente espandendosi in parallelo con il successo della Francigena. Nel 1084 un insediamento in pianura attrae la popolazione di Luni, abbandonata per impaludamento. Nel 1204 vi è trasferita la sede vescovile. La cattedrale, completata nel 1474, con interno a croce latina e tre navate, conserva nella cappella del Preziosissimo Sangue un'ampolla del sangue di Gesù che si dice portata a Luni nel 742.

Luni fu tappa di Sigerico come Luna. Portus lunae era colonia romana fondata nel 177 a.c., e importante nodo commerciale per il marmo delle Apuane. Divenne poi porto d’imbarco per i pellegrini diretti a compostela, anche se lentamente andò impaludandosi. C’era un basilica paleocristiana dedicata a Santa Maria. Anche Carrara forse era sede di un insediamento romano. Massa nel medioevo era curtis dei vescovi di luni. La via aurelia prosegue poi verso Montagnoso, dov’è il castello Aghinolfi. Quindi a Pietrasanta, fondata nel 1255 a nome del podestà di Lucca. Forte tradizione della lavorazione del marmo. Anche a Camaiore sostò Sigerico (campmajor). Vi sorgeva l’abbazia benedettina di S. Pietro. da qui si passa il modesto valico di Montemagno andando verso Lucca. Come alternativa alla via di Sigerico, comunque, esiste la “via del volto Santo”, che percorre Lunigiana e Garfagnana, toccando piccoli paesini con pievi romaniche. In Garfagnana il tortuoso tracciato segue il corso del Serchio e si snoda in un paesaggio accidentato con rupi e dirupi. La presenza di un'importante via di comunicazione è testimoniata dal culto di san Jacopo e dai resti dell’antico ospitale di san Nicolao.

Dal valico foce Carpinelli (842m) tra il Magra e il Serchio, si va verso l’ospitale del Passo di Tea a San Nicolao: era un vasto complesso attivo dal XII al XVI secolo. Giungiamo così a Piazza al Serchio, ex sede di importanti mercati.
A Castelnuovo di Garfagnana, Castro Novo nell’VIII sec, borgo fortificato un tempo medievale, il percorso verso Lucca si sdoppia: da un lato si segue il Serchio, dall’altro c’è un percorso collinare. Giungiamo così a Barga, di probabili origini altomedievali, feudo dei rolandinghi nel X secolo: il bellissimo duomo romanico è dedicato a san Cristoforo. La facciata, in stile romanico lombardo, corrisponde al fianco rimaneggiato della primitiva chiesa del 1000, ed è ornata da archetti. Interno a tre navate sostenute da pilastri.
Tornati al Serchio, si oltrepassa  il ponte della Maddalena o del diavolo, costruzione 300esca. A Decimo c’è la pieve di Ss. Maria e Gervasio, esistente dal IX sec, che aveva due ospitali di pertinenza e fu rifatta nel XII secolo per iniziativa di Matilde di Canossa, con interno a tre navate. Ma dal medioevo a Lucca confluivano altre direttrici oltre a quella del Volto Santo e la Francigena. La Val di Lima ad esempio era dotata di molte pievi ed ospitali > culto di san Jacopo, le cui reliquie dal XII secolo erano nel duomo di Pistoia portate da Santiago. Le reliquie furono spesso meta di pellegrinaggio. All’imbocco della val di lima c’è Bagni di Lucca, stazione termale nota anche nell'antichità. Sulla statale dell’abetone confluiva in passato un itinerario seguito dai fedeli diretti o provenienti da Pistoia, meta di pellegrinaggio per le reliquie di san Giacomo portate da Compostela. A Pistoia giungeva anche la via Francesca della Sambuca, variante della Francigena.

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