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L’organizzazione di uno “scenario sintomatologico”


Si pensa che l’isteria sia stata un insieme dei fenomeni di lotta che si sono svolti nel manicomio e al di fuori, un vortice all’interno del potere psichiatrico e del suo sistema disciplinare. Si possono distinguere manovre come:

1) L’organizzazione di uno “scenario sintomatologico”.
Affinché l’isteria sia una vera malattia individuata in base a una diagnosi differenziale è necessario che l’isterica presenti un quadro stabile di sintomi. Questa stabilità e regolarità dei sintomi deve assumere due forme:
- I sintomi dovevano essere leggibili nel malato in qualunque momento si fosse svolto l’esame neurologico;
- Le crisi dovevano essere ordinate e regolari e si dovevano svolgere in uno scenario tipico.
In questa manovra il medico, sollecitando le sue stimmate (fenomeni che si trovano in ogni isterica) e la regolarità delle sue crisi, chiede all’isterico di dargli la possibilità di compiere un atto rigorosamente medico, una diagnosi differenziale.
Ma nel momento in cui questo fornirà i sintomi smetterà di essere solo un folle dentro un manicomio, acquisendo un diritto di cittadinanza all’interno di un ospedale. Se invece l’isterico rifiutasse di presentare i suoi sintomi, il medico non sarebbe più neurologo, ma sarebbe ricondotto a formulare una diagnosi assoluta.

Tratto da IL POTERE PSICHIATRICO di Carla Callioni
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