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LA PROVA DI REALTA’ IN PSICHIATRIA E LE SUE FORME


Il problema della psichiatria sarà quello di costituire, instaurare una prova che possa rispondere all’esigenza della diagnosi assoluta, ovvero una prova capace di conferire realtà o irrealtà ciò che si suppone sia follia. Dunque il senso della  prova di realtà consiste in due funzioni:
- Far esistere come malattia i motivi invocati per un internamento o per un possibile intervento psichiatrico;
- Far esistere come sapere medico il potere d’intervento e il potere disciplinare della psichiatria e per fare in modo che accada interviene proprio la prova psichiatrica che da una parte costituisce come malattia la domanda d’internamento e dall’altra consente a colui che possiede uno dei poteri di decisione nell’internamento di funzionare come medico.
Nella prova psichiatrica la domanda è molto più gravida di conseguenze e comporta molte implicazioni in più poiché “con quello che tu sei mi fornisci dei sintomi affinché di fronte a me io posso essere un medico”. Quindi, da una parte consacra la vita di un individuo come insieme di sintomi patologici ma al contempo consacra lo psichiatra come medico. Dunque la prova psichiatrica è una costante prova di ingresso in ospedale. A livello del sistema disciplinare:
Sovra-potere medico: poichè l’ospedale finisce con il coincidere con il corpo del medico e Sovra-potere del malato poiché è lui che, in base a come subirà la prova e al modo in cui ne uscirà, potrà determinare o meno l’investitura dello psichiatra come medico. comunque, sovra-potere del malato sotteso al sovra-potere del medico.

Tratto da IL POTERE PSICHIATRICO di Carla Callioni
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