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Definizione di gruppi e comunità


Animale sociale per eccellenza, l’uomo vive in gruppi più o meno ampi e strutturati, ma dal momento che durante un’indagine si parla con un individui e famiglie e non comunità, è difficile percepire sensorialmente i confini di quel gruppo, ma li si può solo dedurre dalle spiegazioni fornite dai locali, ma è anche vero che nel momento in cui si decide a studiare un gruppo, si è già deciso che quello è un gruppo con le sue caratteristiche. L’antropologia si sviluppa in età coloniale e sono state le amministrazioni coloniali a contribuire a rendere statici i panorami etnici, limitando i movimenti, imponendo la pace e tracciando confini netti dove prima non c’erano: da qua nasce il concetto classico di etnia. Ogni antropologo, inoltre, cerca di definire il gruppo che sta studiando sulla base degli elementi che lo distinguono dagli altri gruppi e dalle altre comunità, contribuendo a renderlo unico e il più originale possibile. L’etnia è stata in molti casi definita sulla base di un’origine comune, e anche qua si opera una negazione della storia, negando agli altri una capacità negoziale e politica di trasformazioni e riducendoli ad essere succubi dei loro legami di sangue e discendenza. In molti casi definire le etnie non corrisponde alla realtà vissuta: tutti i gruppi si definiscono, ma con una linea che non è impermeabile.

Tratto da IL PRIMO LIBRO DI ANTROPOLOGIA di Elisabetta Pintus
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