Skip to content

La fortuna dei nuer


Tra i nuer ci sono due sistemi di calcolo del tempo: il primo, il tempo ecologico, basato sul ciclo naturale (archi temporali ridotti, nello spazio di un anno), il secondo, il tempo strutturale, basato sulla struttura sociale e sulle attività di comunità (avvenimenti con scadenze più lunghe). Il ciclo temporale dell’anno nuer si basa sulla periodicità delle attività lavorative, che dipendono dalle due stagioni principali: tot (periodo delle piogge, tra metà marzo e metà settembre) e mai (stagione secca, tra la metà di settembre e la metà di marzo). La divisione non coincide esattamente con i nostri concetti di siccità e piovosità, ma con l’atteggiamento che la gente assume nei confronti dell’ambiente: verso la metà di settembre i nuer abbandonano i villaggi e gli orti sulle alture per andare nella piana del fiume, che con la siccità scenderà e permetterà di catturare numerosi pesci, e se anche le piogge durano fino a metà ottobre, ci si inizia a preparare alla nuova fase. L’anno è diviso in 12 mesi e il nome di ogni mese coincide con un’attività particolare svolta in quel periodo, con un inizio e una fine non determinati a priori, ma dall’andamento dell’attività. Non esistendo all’interno del giorno punti di riferimento, uno dei sistemi usati è quello di segnare con il dito la posizione del sole in quel momento. Ma il principale orologio durante il giorno è il bestiame e le attività legate all’allevamento, che regolano la sequenza temporale della giornata.
Il tempo non ha lo stesso valore nelle diverse stagioni: nella stagione secca si hanno termini più precisi per definire gli spazi temporali perché la vita è più regolare e monotona, nella stagione delle piogge ci sono più difficoltà, ma anche molte danze e feste; il tempo è quindi caratterizzato a seconda dello stato d’animo della gente che ci vive. Dal momento che l’anno è la più grande unità di tempo concepita dai nuer, per ricordare la propria storia i nuer si affidano alle nascite, alle morti, alle malattie e ai matrimoni della propria gente, grazie ai quali si sistemerà un dato avvenimento nell’arco del tempo. Anche le classi di età vengono in aiuto: un avvenimento è stato dopo la nascita della classe precedente a X e prima di quella seguente a X. Tutto ha un ordine logico e non un sistema astratto che regola il tempo, tutto si svolge secondo una sequenza e un ritmo che nasce dalla necessità.

Tratto da IL PRIMO LIBRO DI ANTROPOLOGIA di Elisabetta Pintus
Valuta questi appunti:

Continua a leggere:

Dettagli appunto:

Altri appunti correlati:

Per approfondire questo argomento, consulta le Tesi:

Puoi scaricare gratuitamente questo appunto in versione integrale.