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La teoria della disorganizzazione sociale


Tale teoria ravvisa una stretta dipendenza tra destabilizzazione dei valori culturali di una società e l’irregolarità della condotta dei suoi membri, in quanto i fattori disorganizzativi sociali tolgono agli individui i parametri di riferimento normativo e di guida nella loro condotta.
Il deviante è un soggetto psicologicamente normale, che vivendo in una società disorganizzata, tende a disorganizzare la propria condotta.
    
La disorganizzazione sociale può prodursi perché esiste o conflitto di norme o anomia; nessuno particolare causa certi conflitti tra norme legali e norme soialmente accettate, che rendono più probabile l’inosservanza delle prime.
Questi si verificano a causa:
a.di socializzazione difettosa o mancante, come nel caso di norme che proteggono, prevalentemente, i diritti delle classi superiori;
b.di insufficiente intimidazione normativa per l’inadeguatezza delle sanzioni rispetto a certi delitti;
c.di deficienza negli apparati preposti all’applicazione delle norme, per cui le sanzioni restano scarsamente applicate;
d.di corruzione di detti apparati, con discriminazioni nell’applicazione delle norme a favore di gruppi di maggior prestigio sociale.

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