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Funzioni dell'ippocampo

FUNZIONI DELL'IPPOCAMPO


La funzione principale dell'ippocampo è quella di costituire un archivio della memoria sia a lungo termine che a breve termine. Le memorie a lungo termine vengono ricordate quando l'evento, quindi il ricordo, ha una spinta emozionale. CosÏ le memorie a lungo termine si consolidano e possono insorgere anche durante la fase REM del sonno durante il quale le emozioni possono riemergere insieme a qualcosa di fantasioso. All'ippocampo è legata anche la funzione di archivio della memoria a breve termine. Questa memoria comprende tutte quelle  informazioni che vengono immagazzinate per poco tempo in quanto non ritenute importanti. Il pacchetto di informazioni contenute in un istante nella memoria a breve termine prende il nome di cuscinetto di ripetizione. Le informazioni in esso contenute vengono trasferite nella memoria a lungo termine (se ad esse si associa un emozione forte) oppure vengono sostituite da nuove informazioni. 
La rievocazione immediata di un informazione può non avvenire perchÈ non è stata trasmessa nella memoria a lungo termine. Questa teoria spiega anche perchÈ alcuni ricordi sembrano essere Ïcancellatiî ma in realtà non è cosÏ poichÈ essi ci sono ma sono inaccessibili perchÈ il soggetto non accetta le emozioni negative ad esse associate. Infatti gli individui colpiti da amnesia non dimenticano tutto ma solo gli eventi personali che poi possono essere rievocati dalle giuste associazioni. 

Quindi mentre l'ippocampo ricorda gli eventi cosÏ come sono, l'amigdala trattiene le emozioni legate agli eventi stessi. PoichÈ l'ippocampo si occupa di selezionare le informazioni da conservare, ne deriva che l'apprendimento e l'oblio sono notevolmente influenzati dalle emozioni sia positive che negative. 

Nell'ambito della memoria si può fare una distinzione tra memoria dichiarativa e memoria procedurale. 
La memoria dichiarativa fa riferimento a dati o fatti che poi possono essere espressi in forma linguistica. Tali dati vengono conservati nella memoria a breve termine per un tempo variabile da soggetto a soggetto ma anche nello stesso soggetto in relazione all'età, stati psicologici, emotivi, condizioni fisiche, ecc. Trascorso tale tempo i dati vengono eliminati o trasferiti nella memoria a lungo termine, se ad essi si associa una spinta emozionale. 
La memoria procedurale comprende sia la memoria motoria (memorizzazione di sequenze motorie), sia la memoria che riguarda attività standardizzate. In questo secondo tipo si richiede una ripetizione della sequenza e del lavoro prolungati per giungere alla memoria a lungo termine (inoltre in caso di mancato utilizzo, i dati possono essere cancellati). Alcuni ritengono che la memoria procedurale cominci sin dalla nascita e cominci a regredire a partire dal 4∞ decennio di vita, periodo a partire dal quale cominciano ad essere eliminati dati che non vengono frequentemente richiamati. 

Tratto da IL SISTEMA NERVOSO di Luca Sciarabba
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