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Attivazione dei linfociti T helper e migrazione verso il follicolo

Anche dopo aver risposto all'antigene, i linfociti B e T specifici rimangono piuttosto rari negli organi linfoidi e devono essere portati in stretta vicinanza gli uni agli altri per aumentare le possibilità d'interazione. Come sappiamo, le cellule che presentano l'antigene ai linfociti T CD4+ naïve sono le cellule dendritiche in associazione alle molecole di MHC di II classe. Inoltre, le cellule dendritiche esprimono B7-1 e B7-2, che agiscono da segnali accessori per l'attivazione dei linfociti T helper. Quest'ultimi, una volta attivati, iniziano a proliferare, ad esprimere CD40L e a secernere citochine. Inoltre, essi modificano rapidamente il loro profilo d'espressione dei recettori per le chemochine, diminuendo l'espressione di CCR7 e contemporaneamente aumentando, invece,  l'espressione di CXCR5 che guida questi linfociti a lasciare le aree T ed arrivare al follicolo.

Tratto da IMMUNOLOGIA CELLULARE E MOLECOLARE di Domenico Azarnia Tehran
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