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Cellule che presentano l'antigene - APC

Le APC svolgono due importanti funzioni nell'attivazione dei linfociti T CD4+. In primo luogo le APC trasformano gli antigeni proteici in peptidi per poi presentarli, sottoforma di complessi peptidi-MHC, ai linfociti T. La trasformazione delle proteine native in frammenti peptidici che si legano all'MHC prende il nome di processazione dell'antigene da parte delle APC. Secondo, le APC forniscono ai linfociti T stimoli ulteriori rispetto a quelli inviati dal recettore per l'antigene a seguito dell'interazione con il complesso MHC-peptide. Tali stimoli, definiti segnali costimolatori, sono necessari per la completa risposta dei linfociti T. La funzione di presentazione dell'antigene da parte delle APC è aumentata dalla concomitante presenza di prodotti di origine microbica. Le cellule dendritiche e i macrofagi esprimono i “Toll-like receptors” che, dopo aver legato i microbi, inviano alle cellule segnali di attivazione che provocano l'aumento dell'espressione delle molecole MHC e delle molecole costimolatorie, aumentando l'efficienza della presentazione dell'antigene. Diversi tipi di cellule possono funzionare da APC per l'attivazione dei linfociti naïve e delle cellule T effettrici già differenziate. Le cellule dendritiche sono le APC più efficaci nell'attivare le cellule T CD4+ e CD8+ e nel dare inizio alle risposte T. I macrofagi presentano gli antigeni ai linfociti T CD4+ differenziati nella fase effettrice dell'immunità cellulo-mediata mentre i linfociti B presentano l'antigene ai linfociti T helper durante la risposta immunitaria umorale. Le cellule dendritiche, i macrofagi e i linfociti B esprimono molecole MHC di classe II e molecole costimolatorie e sono perciò capaci di attivare i linfociti T CD4+. Per questo sono state chiamata APC professionali; tuttavia questo termine viene spesso utilizzato per riferirsi esclusivamente alle cellule dendritiche dato che queste sono le uniche cellule ad essere esclusivamente specializzate per la cattura e la presentazione dell'antigene.

Tratto da IMMUNOLOGIA CELLULARE E MOLECOLARE di Domenico Azarnia Tehran
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