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Tempi della deliberazione nel processo penale


Le modalità della deliberazione si riassumono nel principio di immediatezza.
Sotto il profilo dei tempi, il codice pone la regola della concentrazione.
Da un lato, la sentenza è deliberata subito dopo la chiusura del dibattimento, dall’altro, la deliberazione non può essere sospesa se non in caso di assoluta impossibilità.
Il codice regola in modo minuzioso la procedura attraverso la quale il giudice deve deliberare.
Le disposizioni appaiono ispirate al rigore logico delle priorità da decidere.
In primo luogo, devono essere affrontate le questioni processuali, che potrebbero sfociare in decisioni che precludono l’esame nel merito, come avverrebbe se il giudice dovesse dichiararsi incompetente.
In secondo luogo, qualora l’esame del merito non risulti precluso, sono poste in discussione le questioni di fatto che concernono l’imputazione: il giudice valuta se i fatti affermati dalle parti sono dimostrati dalle prove acquisite.
Successivamente, sono affrontate le questioni di diritto, e cioè i problemi interpretativi posti dalle norme penali.
Se il giudice accerta la responsabilità dell’imputato e decide di condannarlo, sono poste in discussione le questioni relative all’applicazione delle pene e delle misure di sicurezza.
A questo punto, se vi è stata costituzione di parte civile, è esaminata la richiesta di risarcimento del danno derivante dal reato.

Tratto da INDAGINI PRELIMINARI, PROCESSO E SENTENZA di Stefano Civitelli
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