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Benassy


Il ruolo dell’informazione e dei processi di apprendimento è fondamentale anche nell’ambito dei modelli teorici non-walrasiani, come quello di Benassy. In questi modelli:
- l’informazione non è completa anzi è asimmetrica: cioè non tutti i soggetti la possiedono allo stesso livello.
Le aspettative dei soggetti non sono razionali
L’equilibrio raggiunto dal sistema economico è di tipo temporaneo.
Uno dei punti cardine di questo modello è: “il processo di aggiustamento dell’equilibrio avviene attraverso variazioni quantitative” (è uno dei punti cardine del modello keynesiano).
In questo modello in mancanza di un coordinatore esterno (come il banditore walrasiano), non si può raggiungere l’equilibrio tra domanda e offerta nel breve periodo, allora vengono effettuati degli aggiustamenti per ottenere tale equilibrio e lo si fa attraverso la variazione delle quantità e dei prezzi da parte degli agenti, il cui comportamento e processo di apprendimento diviene fondamentale per spiegare le modalità di fissazione dei prezzi e delle quantità.
Mentre il modello keynesiano accentra la sua attenzione sugli aggiustamenti quantitativi dal lato della domanda, la teoria non-walrasiana generalizza la sua attenzione a qualsiasi aggiustamento, dato che il razionamento quantitativo può investire allo stesso modo sia la domanda che l’offerta.
L’approccio non wlarasiano ha analizzato gli aspetti microeconomici posti alla base dei fenomeni macro, e, in tempi più recenti, l’analisi si è spostata sui fenomeni macroeconomici come disoccupazione, inflazione, aspettative, etc .
Diverse ipotesi sono state formulate sulla formazione delle aspettative sul processo di apprendimento, le quali entrano a far parte della funzione del consumo al pari di prezzi e reddito.
Ciò avviene in quanto nella critica al  modello walrasiano non ha senso che gli agenti basino le proprie aspettative sui segnali percepiti dai prezzi quando questi ultimi possono esprimere posizioni d equilibrio che non danno la possibilità ad essi di acquistare o vendere la quantità di beni desiderata (introduzione delle aspettative di vendita o di acquisto che si vanno ad aggiungere a quelle relative ai prezzi).
Il passaggio dagli aspetti micro a quelli macro comporta l’introduzione di un elemento esogeno che ha un ruolo fondamentale: l’operatore pubblico. Esso diventa canale delle informazioni da un agente all’altro e da un periodo al successivo; in questo modo si elimina la incompleta informazione tra i soggetti, e così il modello non-walrasiano si sottrae alle critiche mosse dai keynesiani e teorici della NCS.
Grazie alla completa informazione si ottiene il raggiungimento dell’equilibrio macroeconomico, infatti un maggior volume di informazione:
- modifica le aspettative dei soggetti
- fa diminuire l’incertezza, consentendo agli agenti economici di vedere realizzati i propri programmi di scambio (ciò fa aumentare la domanda e l’offerta di beni)
L’analisi delle aspettative e dei processi comportamentali in un contesto dinamico induce ad affermare che l’esistenza di disoccupazione e l’inefficienza degli equilibri non-walrasiani non dipendono tanto dal formarsi di prezzi falsi (prezzi non-wal) ma dal fatto che in assenza di mercati futuri non è possibile agli agenti comunicare e trasmettere tra di loro le informazioni sugli scambi che ciascuno di essi vorrebbe possedere ed utilizzare nei periodi futuri.     
In conclusione:
Nei modelli non–walrasiani: l’incertezza pervade le scelte dei soggetti e porta il sistema verso equilibri con razionamenti quantitativi. Essi studiano gli equilibri non market-clearing (dove per market clearing si intende la perfetta flessibilità di prezzi e salari per il raggiungimento dell’equilibrio in tutti i mercati).
Nei modelli walrasiani: invece l’informazione è completa e gli equilibri sono di tipo istantaneo. L’incertezza è esclusa dai processi decisionali degli agenti pertanto non modificano le loro decisioni e i mercati funzionano perfettamente.

Tratto da INFORMAZIONE, ASPETTATIVE, INCERTEZZA di Alessia Chiovaro
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