Skip to content

Newell e Simon. Microteorie nell'intelligenza artificiale


La teoria generale dell’elaborazione umana doveva invece risultare dalla “fusione” (e non dalla semplice somma) di un corpus di microteorie.
Newell e Simon che operarono ai tempi della prima IA, ritennero che il test di Turing fosse “debole” per essere preso come “modello” di spiegazione psicologica dal momento che esso non riguardava i processi del pensiero ma solo il risultato finale. Nonostante una macchina fosse in grado di battere un ottimo giocatore di scacchi, rimaneva la differenza di “stile” nel gioco.
La domanda ora è: nonostante questi tentativi abbiano aperto le porte allo sviluppo dell’IA soprattutto in relazione alle capacità predittive delle macchine, può questo approccio portare alla costruzione di buoni modelli del mentale?
A questa domanda Simon e Newell hanno risposto in maniera differente: mentre il primo continuò a spendere energie per la costruzione di microteorie, lavorando per raffinare il procedimento dei protocolli verbali, Newell si rese conto che la continua costruzione di microteorie non avrebbe portato alla possibilità di costruire un’unica teoria generale o “unificata” della cognizione, frutto della loro fusione.

Tratto da INTELLIGENZA ARTIFICIALE di Carlo Cilia
Valuta questi appunti:

Continua a leggere:

Dettagli appunto:

Altri appunti correlati:

Per approfondire questo argomento, consulta le Tesi:

Puoi scaricare gratuitamente questo appunto in versione integrale.