Crediti in valuta estera nel bilancio d'esercizio

Gli scompensi possono essere causati da due problemi, quindi bisogna
- valutare se in valuta comune le società hanno lo stesso saldo;
- valutare che cambi si sono utilizzati.
Prima bisogna riconciliare in valuta originaria e poi bisogna occuparsi del cambio. In un mondo ideale dove le conversioni sono perfette e vengono rettificate le singole voci dello stato patrimoniale, non ci sarebbero questi problemi.
La società alfa, che tiene i conti in euro, ha registrato ad un certo cambio una transazione in dollari, al 31.12 deve calcolare quanto varrebbe quel credito al 31.12. Bisogna calcolare tutti i differenziali sui cambi e questo numero unico si mette in un fondo: fondo differenza cambi.
La differenza cambio sta nel fondo oscillazione cambi. Alfa converte tutti i saldi al cambio del 31.12 e mette i differenziali nel fondo rischi. Beta invece non fa nulla, quando però il bilancio di Beta viene messo nell'aggregato viene convertito in euro.
Prima si quadra in dollari, la capogruppo si trova nel bilancio aggregato due saldi diversi perchè la società americana aveva nel proprio bilancio un debito di 1000 dollari, nel fare l'aggregato la capogruppo li ha convertiti in euro. Al saldo in pancia alla società che usa l'euro è successo che è stato convertito ma è stato inserito in un fondo. Visto che l'adeguamento è stato fatto si prende il pezzo del fondo oscillazione cambi relativo a quel saldo e si sposta alla riga che serve.
Ci sono due possibili strade:
- Ho convertito ma ho messo la differenza in un altro posto. Quindi devo spostarlo ed eliminare le voci uguali.
- Non ho convertito al cambio di fine anno. Quindi la scrittura che devo fare è convertirla e avrò un utile o una perdita su cambi.
Ricordarsi che con le valute in consolidato si perde o si guadagna anche sulle operazioni intercompany.