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Il principio del favor


Il principio dell’inderogabilità del regolamento contrattuale si combina con il principio della prevalenza del trattamento più favorevole al lavoratore (c.d. favor), lasciando all’autonomia privata individuale soltanto la possibilità di stabilire patti o clausole, anche taciti, migliorativi dei trattamenti normativi ed economici fissati dal contratto collettivo applicabile; è questo il caso, tra gli altri, dei c.d. usi aziendali.
Un ridimensionamento di questi principi di tutela della debolezza contrattuale del lavoratore si può tuttavia ravvisare in determinate ipotesi normative introdotte dalla c.d. legislazione della flessibilità, nelle quali all’autonomia collettiva è riconosciuto il potere di introdurre modifiche sfavorevoli in via regolamentare oppure di controllo (e cioè autorizzando accordi individuali deteriori), in funzione delle esigenze dell’occupazione e dell’impresa.
Si può quindi ritenere che, anche in difetto di una statuizione testuale, le norme imperative poste a tutela degli interessi del prestatore di lavoro siano dotate della efficacia inderogabile, disposta attraverso il meccanismo della sostituzione automatica di diritto.

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