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Linguaggio naturale e forma logica: atomismo logico


Frege ritiene che il linguaggio naturale sia fuorviante perché inevitabilmente imperfetto, e che solo un linguaggio simbolico diverso, artificiale possa evitare le ambiguità e gli inganni tipici del linguaggio comune. Russell suggerisce una diversa idea: il linguaggio comune, una volta correttamente interpretato, rivela una forma logica sottostante che lo disambigua.

Tale idea di Russell è considerata molto importante da Wittgenstein: il linguaggio è in ordine così com’è. Se ci inganna o ci appare ambiguo è perché la sua essenza o la sua vera forma logica ci sono nascoste. Le tacite intese della comunicazione ci impediscono spesso di capire la vera forma logica di ciò che diciamo. L’analisi del linguaggio dovrebbe portare all’individuazione della forma logica delle proposizioni non riducibili, le proposizioni atomiche.

Tale teoria, sviluppata dopo Russell e Wittgenstein dai primi neopositivisti viene chiamata atomismo logico, ricordando come le molecole vengono costruire a partire dagli atomi. Così, analogamente, la logica dovrebbe trovare una scrittura simbolica che permetta di descrivere come le proposizioni complesse vengono costruire a partire da proposizioni elementari o atomiche. Si chiarisce così il ruolo del lavoro del logico: dare lo scheletro del linguaggio.

Tratto da INTRODUZIONE ALLA FILOSOFIA DEL LINGUAGGIO di Domenico Valenza
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