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Linguistica saussuriana: langue/parole


Per Ferdinand de Saussure (1857-1913), la lingua non è solo un sistema di vocaboli, ma è prima di tutto una struttura, in cui ogni elemento ha un ruolo e un posto ben definito. La lingua, altresì, è un prodotto sociale e un insieme di convenzioni. Lo studio della lingua (langue) come insieme sistematico deve essere distinto dallo studio dei proferimenti linguistici occasionali (parole).

Il segno linguistico è un’entità a due facce che lega signifiant e signifié, espressione linguistica e contenuto concettuale. Esso è arbitrario e convenzionale. La linguistica teorica non deve occuparsi del rapporto della lingua con oggetti extralinguistici ma della sintassi, dei rapporti orizzontali tra i segni linguistici, e della morfologia, dei rapporti associativi tra gli elementi del lessico.

La semantica riguarda l’organizzazione peculiare del lessico di una lingua. Qui il concetto di strut-tura o sistema ha un grande rilievo. Se è vero infatti che la lingua è un sistema, ogni espressione (significante) e ogni contenuto (significato) ha un valore all’interno del sistema della lingua.

Il valore oppositivo dipende dal fatto che ogni voce del lessico ha un suo posto nel sistema linguistico, cioè nell’insieme delle altre voci del lessico. Ad esempio, in spagnolo [b] e [v] non fanno differenza rilevante; è diverso in italiano dove parole come baro e varo riguardano ora il gioco delle carte, ora l’immissione delle navi in mare, e hanno quindi significato diverso.

Ciò vale anche a livello semantico: le voci del campo lessicale legato a albero/bosco/legno/foresta hanno diverso valore nel sistema tedesco e francese, come si vede dallo schema di Hjelmsev. Ogni comunità linguistica sviluppa in modo diverso la terminologia di un campo concettuale.

Dopo anni si sono sviluppati vari modi di concepire lo studio dei significati delle voci lessicali: come studio dei vari modi in cui le lingue strutturano il mondo; come studio dei modi in cui lo stesso campo concettuale è strutturato in varie voci. La prima ipotesi rispecchia il punto di vista strutturalista; con la seconda si ammette che esistano componenti concettuali comuni alle specie umana.

Idee di questo tipo sono alla base della semantica dei frames di Charles Fillmore. I frames sono strutture concettuali che diventano principi di organizzazione del lessico. Uno dei modi più diffusi di analisi della struttura del lessico è stata l’analisi componenziale, cioè la scomposizione dei significati delle parole in elementi minimi di significato chiamati tratti semantici o primitivi semantici.

Tratto da INTRODUZIONE ALLA FILOSOFIA DEL LINGUAGGIO di Domenico Valenza
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