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Definizioni di linguistica, lingue e linguaggio nella linguistica applicata


Alla domanda “Che cos’è la linguistica?” si può rispondere “E’ lo studio scientifico del linguaggio”. La complessità della sua natura genera però delle difficoltà nel rispondere. Per Benveniste, è bene anzitutto distinguere lingua e linguaggio: “Il linguaggio, facoltà umana, caratteristica universale e immutabile dell’uomo, è cosa diversa dalle lingue, particolari e variabili, nelle quali si attua”.

Rispondere a tale domanda significa inserirsi nel dibattito che ha caratterizzato la disciplina e che ha portato gli studiosi a muoversi tra due estremi, quello dell’analisi empirica di fatti linguistici e quello generale, astratto, della formulazione di teorie globali. La distinzione saussuriana tra langue collettiva e parole individuale può essere vista all’origine dell’oscillazione. Per Saussure entrambe le posizioni sembrano avere validità nella comune concezione bilaterale del segno.

Dalla dicotomia langue/parole, emergono problematiche che differenziano gli ambiti d’indagine degli studi linguistici. Va detto che in linguistica, come nelle scienze umane e sociali, la ricerca non procede, in termini kuhniani, per rivoluzioni. Per illustrare gli elementi di discontinuità nei temi centrali del dibattito si procederà considerando alcune linee delle scuole di pensiero più rilevanti.

Tratto da INTRODUZIONE ALLA LINGUISTICA APPLICATA di Domenico Valenza
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