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Le "Classes Nouvelles" in Francia nella seconda metà del '900


In Francia si fa strada una formazione culturale riconducibile all'interesse del singolo.
Nella seconda metà del '900 in Francia vennero sperimentate le “Classes Nouvelles” con l'intento di superare l'enciclopedismo e puntare sulla qualità della proposta istituzionale. Le classi erano formate da 25 allievi, gli insegnamenti di base obbligatori erano distribuite in 5 mattine di 3ore e mezzo, fra le opzioni vi erano le attività pratiche ed artistiche previste per il pomeriggio al fine di approfondire le attitudini di ciascun allievo.
Nel primo quadrimestre tutti gli allievi venivano osservati dai maestri nelle varie discipline per mettere alla luce le varie attitudini, poi gli allievi potevano scegliere 2 insegnamenti opzionali ritenuti più adatti alle loro capacità. I punti deboli di tale iniziativa furono scarsa coerenza di intenti dia tra i professori che tra le famiglie, e la presenza di discipline ancora vecchie.
In Francia si sviluppò un dibattito sulla dignità dell’istruzione tecnica e la formazione umanistica. L'istruzione tecnica era specialistica ed in quanto tale era chiusa, mentre l'istruzione umanistica era generale e quindi aperta, questo era facilitato anche grazie alle conoscenze classiche cioè del greco e del latino, ritenute in passato assolutamente necessarie (tanto che chi ignorava queste due lingue veniva definito come un illitterato). E' da riconoscere come queste due lingue in tempi odierni sono sull'orlo dell'agonia, visto che anche le varie citazioni latine sono sempre meno frequenti sia nella lingua parlata che nella lingua scritta. L'insegnamento tradizionale, dunque, conduce alla professione attraverso la cultura, mentre l'istruzione tecnica conduce alla cultura e al mestiere attraverso un insegnamento di sintesi e non una giustapposizione di discipline pratiche e culturali perché il suo fine ultimo è mettere in pratica con il lavoro. Anche se sembra contraddittorio nell'insegnamento tecnico vi fa parte anche l'istruzione filosofica, essa rientra in questa ottica perché ritenuta specifica e settorializzata, tanto che gli stessi filosofi non hanno rivendicato alcuna posizione differente. Detto ciò possiamo concludere dicendo che il sapere può prendere forma tramite il profilo tecnico o quello filosofico. Filosofi ed interpreti dell'Educazione Nuova francese sostengono che per approdare a esperienze culturali interviene il cosiddetto contatto operante, in altre parole l'informazione e la formazione destinate a sviluppare attitudini, ad analizzare, a comprendere e a giudicare per costruire  sintesi nuove e personali, e a sviluppare lo spirito critico. La sintesi nuova e personale avviene nella prospettiva di un ambiente, sotto forma di potenziamento delle possibilità di sperimentazione. Possiamo dire che i caratteri di una sintesi a seguito del contatto operante, sono un procedimento di personale comprensione che non sopraggiunge per giustapposizione estrinseca ma mediante strutturazione di idee e successiva maturazione. Ciò è quello che potremmo definire cultura generale nell'individuo, dunque la cultura è libera costruzione individuale, ed è soprattutto conoscenza, comprensione e valutazione fino ad arrivare al superamento della realtà presente.

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